Si chiama “Prezzi dell’altro mondo” ed è la nuova campagna online lanciata da Mani Tese per sensibilizzare sugli impatti sociali e ambientali legati alla fast fashion, una riflessione utile soprattutto in questo periodo di acquisti natalizi.
Attraverso delle finte promozioni social con offerte di capi d’abbigliamento a prezzi stracciati, i potenziali consumatori vengono indirizzati su una piattaforma di e-commerce fittizia dove, al momento dell’acquisto, potranno riflettere sulle conseguenze provocate da questo tipo di moda “usa e getta”.
La campagna si rivolge soprattutto ai giovani tra i 18 e i 35 anni che effettuano abitualmente acquisti online di vestiti, spinti dal bassissimo costo e dalle strategie pubblicitarie dei grandi marchi che stimolano un impulso costante all’acquisto.
«L’obiettivo della campagna – spiega Riccardo Rossella, responsabile del progetto Cambia MODA! per Mani Tese – è quello di indurre una riflessione su ciò che si nasconde dietro ai ritmi di consumo sempre più frenetici che caratterizzano il modello fast fashion, facendo leva proprio sulle dinamiche tipiche degli acquisti online di capi d’abbigliamento».
La campagna, che nel primo mese di vita ha raggiunto oltre 715 mila persone, è stata lanciata il 16 novembre e durerà fino alla fine del 2020. La scelta delle date non è casuale: il periodo del Black Friday, prima, e quello natalizio poi, sono occasioni in cui lo stimolo allo shopping sfrenato raggiunge il suo apice.
La campagna
Attraverso promozioni mirate su Facebook e Instagram, “Prezzi dell’altro mondo” intercetta i giovani consumatori proponendo loro delle offerte imperdibili legate a 5 capi (una t-shirt e una felpa per il pubblico maschile; una t-shirt, una maglia a maniche lunghe e un cardigan per quello femminile), venduti a pochi euro.
Gli utenti interessati vengono quindi indirizzati sul sito www.prezzidellaltromondo.it, progettato per simulare in tutto e per tutto una piattaforma di e-commerce, al fine di completare l’acquisto dei vestiti desiderati, che è possibile visionare in dettaglio grazie alle foto di due finti modelli. Una volta aggiunto il capo selezionato al carrello, ecco che entra in gioco l’effetto sorpresa: le immagini dei modelli si animano e i due attori si rivolgono direttamente al consumatore, invitandolo a porsi delle domande sulle dinamiche sottostanti la produzione dei capi che permettono di mantenere prezzi di vendita così bassi.
«Anche io compravo, compravo, compravo… Tanto costa poco!», dice la finta modella “Poi ho scoperto i danni causati dagli acquisti così frequenti dei capi fast fashion…».
Contemporaneamente, accanto al prezzo originario compaiono una serie di costi aggiuntivi che non hanno la pretesa di esattezza scientifica, ma che intendono dare un’idea degli impatti legati alle ripercussioni sull’ambiente e sul rispetto dei diritti umani che spesso si celano dietro i vestiti fast fashion.
La fast fashion
La fast fashion è un settore dell’abbigliamento basato sulla grande rapidità di produzione e consumo attraverso l’offerta continua di nuovi vestiti a prezzi stracciati, ma generalmente di scarsa qualità. Gli impatti globali dell’industria dell’abbigliamento riguardano molteplici aspetti quali emissioni di gas serra, produzione di rifiuti, consumo e inquinamento idrico, sfruttamento dei lavoratori e delle lavoratrici e violazione dei loro diritti.
Sul sito www.prezzidellaltromondo.it l’utente, invitato dal finto modello o dalla finta modella, può approfondire ognuno di questi temi grazie a 5 video che riportano dati e informazioni salienti. Nella stessa pagina è anche possibile scaricare un utile “Decalogo della slow fashion”, contenente dieci consigli alla portata di tutti per cambiare il modo di approcciarsi al proprio abbigliamento. Non solo: attraverso il sito è possibile registrarsi per entrare a fare parte della comunità di attivisti #CambiaMODA! per impegnarsi in prima persona a favore di un’industria dell’abbigliamento più giusta, etica e sostenibile.
La campagna Prezzi dell’altro mondo è curata dall’agenzia di comunicazione Nikura e rientra all’interno del progetto Cambia MODA! – Dalla fast fashion a una filiera tessile trasparente e sostenibile, promosso da Mani Tese e realizzato grazie al contributo dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo.