Nel secondo anniversario della scomparsa (24 novembre 2022), la Fraternità monastica della Madia promuove una giornata di studio dedicata alla figura e all’opera di monsignor Giancarlo Santi presso la propria sede (Albiano d’Ivrea – Strada Camadio 1). Gli interventi (vedi qui il programma) ne ripercorreranno l’attività milanese, le iniziative intraprese come direttore dell’Ufficio nazionale per i Beni culturali ecclesiastici della Conferenza episcopale italiana, il contributo scientifico e l’eredità consegnata. La giornata si concluderà con l’inaugurazione della Biblioteca della Madia costituita dall’intera biblioteca personale di monsignor Santi, donata alla neonata fraternità.
Monsignor Santi è stato per molti anni un punto di riferimento imprescindibile per tutti coloro che anche solo occasionalmente si sono occupati di beni culturali ecclesiastici, e soprattutto una persona straordinaria per gentilezza, disponibilità, generosità, capacità di ascolto e di accoglienza, profondità di pensiero. Presbitero della Diocesi di Milano, si era laureato in Architettura presso il Politecnico di Milano e licenziato in Teologia alla Facoltà di Teologia di Milano, e nel corso degli anni ha ricoperto con rigore, saggezza e lungimiranza molti ruoli di fondamentale importanza, tra cui quelli di responsabile dell’Ufficio Beni culturali della Diocesi di Milano, capo ufficio della Pontificia Commissione per i Beni culturali della Chiesa, direttore dell’Ufficio nazionale Beni culturali della CEI dal 1995 al 2005. Presidente e consigliere dell’Associazione Musei ecclesiastici Italiani, di cui è stato tra i soci fondatori.
Eccezionale, per vastità e precisione, è stata anche la sua produzione scientifica (spesso dedicata ai tentativi di far dialogare la tradizione della Chiesa con i linguaggi della contemporaneità artistica e architettonica), completata dall’insegnamento svolto soprattutto presso l’Università Cattolica di Milano. Dal 2003, insieme a Enzo Bianchi, diede vita ai Convegni liturgici internazionali di liturgia e architettura di Bose, che per diciotto edizioni sono stati un punto di riferimento internazionale per lo studio e la ricerca sullo spazio liturgico. Molti dei progetti ancora oggi attivi nelle diocesi italiane sono stati ideati sotto la sua lungimirante direzione.