Colpi di scena a non finire e il coinvolgimento di diverse realtà del territorio varesino, fino ad arrivare a una “scena del crimine” ambientata addirittura in piazza del Duomo a Milano. Tante le novità di cui sono protagonisti gli attori con disabilità più premiati della scena italiana.
Si svolgerà lunedì 24 giugno presso il cinema -teatro Santamanzio di Travedona Monate alle 18.30 la “prima” del terzo episodio di Tito&Sibilla, la webserie poliziesca di Fondazione Sacra Famiglia in cui recitano gli ospiti con disabilità della residenza di Cocquio Trevisago. Dal 25 giugno il terzo episodio sarà disponibile su YouTube.
Una webserie che non è solo un’opera video, ma anche in progetto dal grande valore terapeutico ed educativo che ha portato un gruppo di ben 30 persone disabili residenti presso la struttura di Sacra Famiglia a scrivere, recitare, costruire scenografie e costumi. Un progetto di partecipazione, prodotto dalla cooperativa Totem e realizzato con lo studio Pola 34, scritto da Silvia Biase e Massimo Lazzaroni per la regia di Stefano Soru.
Il terzo episodio si intitola «Non è un bel giorno per morire» e segue i primi due dal titolo, rispettivamente «Gli insoliti sospetti» e «La misteriosa rimpatriata». Anche in questo caso, gli investigatori più famosi del lago di Varese sono chiamati a risolvere un mistero, e che mistero: che fine ha fatto Tito? La sua “scomparsa” è reale o frutto di una malvagia macchinazione?
Colpi di scena incredibili, ambientazioni diverse (dal centro di Milano a diversi Comuni del territorio), una trama ricca di suspence, nuovi personaggi e interpreti e una buona dose di black humor sono gli ingredienti di questa nuova puntata della serie, tra le più premiate in Italia nel suo genere: è stata infatti vincitrice del Premio Fausto Rossano per la cinematografia sociale (2023) e del Premio Sorriso RAI Cinema del Festival Internazionale della Cinematografia Sociale Tulipani di Seta Nera (2024), a cui hanno partecipato 114 opere provenienti anche dall’estero.
Il gruppo Fondazione Sacra Famiglia, con il suo ospedale Casa di Cura Ambrosiana, è leader in Lombardia e uno dei primi in Italia nei servizi di cura e assistenza sanitaria e sociosanitaria, con particolare attenzione alle persone fragili. Grazie ai suoi 2000 professionisti assiste ogni anno oltre 13.000 persone tra minori, adulti e anziani in Lombardia, Piemonte e Liguria, garantendo 142.000 prestazioni sanitarie e socioassistenziali.