L’Italia “vanta” un triste primato: non esiste altra Nazione in Europa che «perde» di più. Nel nostro Paese vengono spesi 96 miliardi di euro in giochi e scommesse. Da tempo sociologi, economisti, consulenti delle organizzazioni no profit affermano che i vincitori non sono i cittadini. La conferma di questa tesi viene dal mensile di strada Scarp de’ tenis, che sul numero di novembre raccoglie le storie di chi si è giocato tutto anche la propria vita.
Il giocatore classico ha circa 40 anni. È padre di famiglia. Gioca di nascosto, erode i risparmi messi da parte per far studiare i figli. Poi inizia a rivolgersi agli strozzini e giù giù sempre più in basso. Avvertono i ricercatori: «Sia le vincite che le perdite non sono distribuite in maniera omogenea fra i milioni di giocatori. L’azzardo premia una minoranza e fa pagare il conto a una stragrande maggioranza. I premi sono perlopiù di entità minima e sono pensati per alimentare la propensione all’azzardo: più si gioca e più aumenta la possibilità di perdere».
Scarp de’ tenis non si trova in edicola. Lo si può acquistare fuori da alcune chiese della Diocesi o in alcuni punti fissi a Milano. I venditori sono facilmente riconoscibili per la pettorina rossa. Per loro vendere il giornale significa lavorare, non fare accattonaggio. Il venditore trattiene una quota sul prezzo di copertina. Contributi e ritenute fiscali li prende in carico l’editore. Quanto resta è destinato a progetti di solidarietà.
In vendita agli inizi del mese, Scarp de’ tenis è una tribuna per i pensieri e i racconti di chi vive sulla strada, ma è anche uno strumento di analisi delle questioni sociali e dei fenomeni di povertà. Nella prima parte, articoli e storie di portata nazionale; a seguire, nella sezione «Scarp città», spazio alle redazioni locali.