“Paolo VI, attualità di un Santo”: alla vigilia della canonizzazione di papa Montini (14 ottobre), Rai Vaticano propone su Raiuno uno speciale dedicato «al grande Pontefice della modernità», come lo ha definito papa Francesco. Il programma di Massimo Milone, con regia di Nicola Vicenti, andrà in onda lunedì 10 settembre, alle 00.20, su Rai 1.
«Il Vangelo era la sua bussola – dice il neo Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, il cardinale Giovanni Angelo Becciu, intervistato da Rai Vaticano -. Insieme alla preghiera, al dialogo, alla diplomazia». Becciu affronta le sfide della Chiesa oggi, in un contesto storico, sociale, culturale, profondamente mutato. «Sono sfide difficili – dice -, alcune ci fanno piangere, come il terribile flagello della pedofilia. Occorre essere severissimi, tolleranza zero. Non si possono accettare devianze del genere. Ci chiediamo come possano prosperare uomini di Chiesa così, mostri. Occorre isolarli e denunciarli». Tra le sfide della Chiesa, «l’accoglienza, la salvaguardia del Creato, la globalizzazione. Con i laici che hanno un ruolo fondamentale, di lievito e motore del mondo. E poi tutti i battezzati sono chiamati, come ci ricorda papa Francesco, alla Santità. In una società che si sente smarrita abbiamo bisogno di proporre i Santi della porta accanto. Sono la maggioranza. Sono le persone che vivono il Vangelo, ogni giorno».
Lo Speciale di Rai Vaticano ci porta sui luoghi di Paolo VI: Brescia, Concesio, Verolavecchia. Il lavoro di memoria dell’Istituto Paolo VI, gli archivi, i documenti, le lettere, le ricerche. «Sin dai primi scritti degli anni Venti – ci dice don Angelo Maffeis, presidente dell’Istituto – si percepisce che Montini aveva chiaro quanto fosse in difficoltà la Chiesa, con i suoi linguaggi tradizionali, a farsi capire dalla contemporaneità. La ricerca di Montini sarà soprattutto orientata a far sì che il Vangelo diventi strumento dell’uomo moderno».
E ancora, nello speciale, le immagini del primo viaggio di Montini, 1964, in Terra Santa. Il primo di un Papa in aereo. Rivoluzionò la storia della comunicazione dei Pontefici. Mille inviati al seguito, l’impegno massiccio della Rai, il reportage di Ermanno Olmi, gli oltre quattrocento milioni di telespettatori nel mondo. Il primo grande evento mediatico della modernità. «Un viaggio storico dal punto di vista ecumenico e religioso. Un punto di svolta per quanto riguarda i pellegrinaggi dopo Paolo VI tutto il mondo cattolico va verso la Terra Santa», spiega monsignor Pierbattista Pizzaballa, Amministratore apostolico del Patriarcato latino di Gerusalemme.
E, per l’Italia, l’intuizione di Paolo VI che nel 1968 volle dare una voce ai cattolici con la nascita del quotidiano Avvenire che compie quest’anno 50 anni di vita. Dice il direttore Marco Tarquinio: «I giornalisti cattolici con gli altri e prima degli altri per una questione di coscienza, si salveranno oggi se diventeranno guardiani di pozzi di acqua potabile dell’informazione, che non vuol dire padroni, ma custodi. Il nostro lavoro, la nostra libertà, deve esser specchio della libertà dei lettori e degli ascoltatori».
Infine nello speciale le analogie tra Paolo VI e papa Francesco. I viaggi, le parole, il Ministero. «Al Papa Santo si è ispirato fin dall’inizio il Papa argentino – spiega nel reportage Filippo Di Giacomo -, rilanciando le linee guida del Concilio Vaticano II. Il Vangelo e l’attenzione per i poveri, innanzitutto».
Lo speciale sarà trasmesso in replica su Rai Storia il 16 settembre alle 12.30 e per l’estero su Rai Italia.