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Arte

Un «Museo diffuso» per celebrare San Francesco

Presentata oggi all'Ambrosiana, partner del progetto, l’iniziativa promossa dalla Fondazione Terra Santa che coinvolgerà un nutrito numero di pinacoteche e gallerie d’arte in Lombardia fino al 6 gennaio 2025

di Annamaria BRACCINI

15 Ottobre 2024

Un «Museo diffuso» per raccontare, attraverso la bellezza dell’arte sacra, gli 800 anni dell’impressione delle Stimmate in San Francesco di Assisi. Giunta alla sua seconda edizione, l’iniziativa, che coinvolge un nutrito numero di musei e gallerie d’arte in Lombardia, è stata presentata presso la prestigiosa Biblioteca Pinacoteca Ambrosiana, proprio per la collaborazione dell’Istituzione nel progetto promosso dalla Fondazione Terra Santa con il contributo di Regione Lombardia e il sostegno di Fondazione Cariplo. Dal 24 ottobre al 6 gennaio dell’anno prossimo, così, verranno coinvolte opere di 13 musei lombardi, solo per citare la provincia di Milano saranno 7, tra cui l’Ambrosiana stessa, la Galleria d’Arte Sacra dei Contemporanei, il Museo della Basilica di Sant’Eustorgio, quello dei Cappuccini, il Museo Diocesano, il Museo dei Popoli e delle Culture del Pime, e il Museo di San Fedele, e sempre in Diocesi, ma in provincia di Varese, quello della Collegiata di Castiglione Olona. Magnifici i capolavori prescelti basti pensare – solo per citare il Museo dei Cappuccini -, alla «Trinità con San Francesco e Santa Maria Maddalena» del trecentesco Nicolò di Pietro Gerini, e al «San Francesco riceve le stimmate sul monte della Verna» una tavola di tipo devozionale di scuola italo-cretese risalente al XV secolo, o – per il Museo Diocesano -, il notissimo «San Francesco riceve le stigmate» del Bergognone (fine Quattrocento, inizio Cinquecento) proveniente dalle Collezione della Quadreria Arcivescovile.

Aprendo la Conferenza stampa, Giuseppe Caffulli, direttore delle riviste edite in Italia dalla Custodia di Terra Santa, ha evidenziato l’importanza della rassegna che si inserisce  nel palinsesto del progetto «Frate Francesco 2023-2026. Centenari francescani in Lombardia», (il programma su www.fratefrancesco2026.it), tra cui l’anno scorso si è celebrato l’800entesimo anniversario del presepe di Greccio.    

L’iconografia francescana

«L’iconografia occidentale in questi secoli è stata influenzata dall’immagine dei sigilli di Cristo nella carne di un uomo. Questa iniziativa del Museo diffuso, che riunisce istituzioni di ispirazione cristiana di tutta la Regione, è un’opportunità preziosa per lasciarsi “toccare” e “ferire” dalla bellezza dell’arte che, come sempre, imprime nel cuore segni indelebili, simili a feritoie privilegiate attraverso le quali è possibile contemplare la vita e il suo mistero di sofferenza e amore», ha scritto in una sua riflessione fra Francesco Ielpo, presidente della Fondazione Terra Santa.

Di «una felice collaborazione che vede per il secondo anno l’Ambrosiana, con la Fondazione, alleate per il Museo diffuso, presentato significativamente nella bella sala XXIII della Pinacoteca, ha parlato monsignor Marco Navoni, prefetto della prestigiosa Istituzione voluta dal cardinale Federico Borromeo. «Questo evidenzia come l’Ambrosiana sia stata riconosciuta quale Museo dei milanesi per secoli e anche oggi». Proprio perché promosso in questa logica dal secondo Borromeo così come la Biblioteca che si contende con la Bodleian Library di Oxford il primato di prima biblioteca pubblica al mondo. Tanto che le opere selezionate dalla Pinacoteca per l’iniziativa, «Madonna con Bambino tra i Santi Francesco e Carlo» di Daniele Crespi (1628) e la tavola a tempera e olio «San Francesco» del pittore domenicano conosciuto come Fra Carnevale (documentato dal 1445 al 1484 a Urbino),  non sono frutto di acquisti o acquisizioni borromaiche, ma di donazioni di cittadini che videro nell’Ambrosiana, appunto, un museo di immediato riferimento territoriale.

Convinto della rilevanza e, quindi, del sostegno di Regione Lombardia all’iniziativa, si è detto anche Giuseppe Grasso, capo di gabinetto dell’assessore alla Cultura Francesca Caruso, la quale in un messaggio, evidenzia l’obiettivo condiviso «di sensibilizzare un ampio pubblico attraverso i linguaggi dell’arte».