Le vicende del più celebre dei burattini conquistano da sempre lettori di ogni età. Non può che essere così: tutti noi siamo un po’ burattini desiderosi di diventare bambini di carne. Tutti noi siamo vittime del nostro egoismo e della nostra dabbenaggine, eppure siamo anche capaci di solidarietà, di abnegazione, di grandi slanci. Tutti noi siamo schiavi di noi stessi e incapaci di trovare da soli la felicità, eppure aprendoci agli altri possiamo davvero vivere in pienezza. Tutti noi siamo un po’ disillusi, ma allo stesso tempo capaci di grandi speranze e pronti a inseguire ciò che sembra impossibile, per poi scoprire che è reale.
Pinocchio si dibatte in un mondo cinico e spietato, nel quale scopre l’amore gratuito, sperimentando la dedizione di chi sa voler bene senza chiedere nulla in cambio. Per questo le vicende del burattino ci commuovono sempre un po’. Pinocchio cade e si rialza, e cade e si rialza ancora, e così facendo il suo cammino prosegue e lui cresce. Proprio come accade a noi.
Spunti diversi
Ho letto Pinocchio a più riprese nella mia vita, in diverse età. La prima volta me lo ha letto mio padre: ero un bambino e prima di dormire lui si sedeva a fianco del mio letto. Ricordo ancora il batticuore nell’ascoltare di Mangiafuoco e del burattino inseguito nella notte e l’emozione nel ritrovare Geppetto. Anche ora che sono padre, la lettura di Pinocchio sa offrirmi spunti diversi, sempre nuovi. Pinocchio va letto a ogni età e va commentato. Per questo è estremamente apprezzabile quest’opera di Silvio Mengotto (Le potenzialità dei pezzi grezzi): una analisi profonda e sensibile di questo capolavoro, che ne sviscera il contenuto per rendercelo ancora più vicino. Si tratta di una lettura a più livelli, intrisa di senso critico e aderente al testo, ma allo stesso tempo piacevole da leggere come un racconto.
Silvio, oltre che scrittore è anche un artista, accompagna il testo con i suoi acquerelli. Guardandoli, stupisce l’originalità dell’interpretazione e dello stile. Allo stesso tempo però ci sembra di incontrare dei vecchi amici che conosciamo da sempre, come in una fotografia di una persona cara. Perché, appunto, Pinocchio siamo noi e le sue avventure sono l’essenza della nostra stessa vita.