Il Pontificio Istituto Ambrosiano di Musica Sacra di Milano organizza sabato 7 maggio una giornata dedicata alla scoperta di due capolavori di arte organaria italiana del XX secolo (vedi qui la locandina). L’organo a canne è da secoli uno strumento musicale affascinante sotto vari aspetti e non tutti sanno che il suo suono caratteristico è generato da un ingegnoso sistema costruito per dominare l’elemento più difficile da controllare: l’aria.
Per secoli gli organari hanno sperimentato varie tecnologie per migliorare il complicato sistema di funzionamento degli organi. Dietro le canne di facciata di un organo fino ad arrivare alla tastiera e alla pedaliera si nasconde il sistema di funzionamento dello strumento che, come all’interno del corpo umano, è costruito in modo sapiente per dare vita allo strumento.
A Milano sono presenti due strumenti che meritano di essere conosciuti non solo per la loro bellezza e nobiltà di suono, ma soprattutto per il meraviglioso e ingegnoso sistema costruttivo.
All’Istituto Ciechi
Nella mattinata del 7 maggio la prima parte di questo incontro, gratuito e aperto a tutti gli interessati (previa comunicazione di adesione all’indirizzo mail segreteria@unipiams.org) si terrà nella meravigliosa cornice della Sala Barozzi dell’Istituto dei Ciechi di Milano. L’organo dell’Istituto dei Ciechi di Milano fu costruito nel 1901 dall’organaro Carlo Vegezzi-Bossi, discendente da un’importante e famiglia organaria piemontese, ed è uno dei primi organi italiani costruiti in una sala da concerto. L’organo dell’Istituto dei Ciechi, che possiede 3721 canne, 49 registri ed una consolle mobile di 3 tastiere, venne in seguito ampliato ed elettrificato dalla ditta Balbiani Vegezzi-Bossi di Milano (erede di Carlo Veggezzi-Bossi) in due interventi, nel 1919 e nel 1951.
In Duomo
Nel pomeriggio ci si sposterà nella Cattedrale milanese per scoprire i segreti del funzionamento di uno dei più grandi organi d’Europa. L’organo del Duomo di Milano venne costruito dalle ditte Mascioni di Cuvio (Varese) e Tamburini di Crema nel 1938, restaurato e ricollocato integralmente in Presbiterio dalla ditta Tamburini nel 1986. Il grande organo del Duomo è inoltre iscritto nell’albo d’oro dei quindici organi più grandi del mondo. Impressionanti sono gli attuali numeri di questo “gigante”: 15.800 canne, di cui la più alta misura oltre nove metri mentre la più piccola misura pochi centimetri, Cinque corpi d’organo e 2 Consolle a cinque manuali di cui una recentemente costruita.
A guidare alla scoperta di questi eccezionali strumenti gli organari restauratori: Alessandro Giacobazzi per l’organo dell’Istituto dei Ciechi di Milano e Ilic Colzani per l’organo del Duomo di Milano.
Per quanto riguarda la spiegazione del contesto organistico milanese nella prima metà del XX secolo e per l’interessante storia degli organi del Duomo di Milano interverrà il Maestro Emanuele Vianelli, organista titolare del Duomo di Milano. Il Maestro Vianelli e il Maestro Davide Paleari, docente di organo presso il Piams di Milano e promotore di questa giornata dedicata all’arte organaria italiana, si alterneranno alle tastiere degli organi per dare voce ai veri protagonisti della giornata.