La prima parte del Fondo fotografico Aned è oggi consultabile online sul sito LombardiaBeniCulturali di Regione Lombardia, grazie all’impegno della Fondazione Memoria della Deportazione, che ne è anche Istituto di conservazione, su progetto di Massimo Castoldi (responsabile esecutivo), di Maddalena Cerletti (responsabile scientifico e catalogatore), di Vanessa Matta (supporto alle ricerche archivistiche) e di Elena Gnagnetti (supporto alle ricerche bibliografiche), e grazie al contributo accordato da Regione Lombardia per la realizzazione del progetto su Bando di «Invito alla presentazione di progetti per la valorizzazione e promozione di istituti e luoghi della cultura, siti Unesco, itinerari culturali e catalogazione del patrimonio culturale (l.r. 25/2016) – anno 2019».
Il lavoro di valorizzazione dei fondi Aned
Si è infatti conclusa nel 2020 la prima fase (limitata alle prime 732 immagini) del progetto di valorizzazione e tutela del Fondo fotografico Aned (Associazione Nazionale Ex Deportati nei campi nazisti), dopo che negli anni precedenti si era completata l’inventariazione completa del Fondo cartaceo Aned Milano e Aned nazionale, e da quando nel 2004 gli Archivi della Fondazione Memoria della Deportazione sono stati dichiarati dal Ministero per i beni e le attività culturali di notevole interesse storico, ai sensi dell’attuale D. L. n. 42/2004.
La storia del Fondo fotografico
Il fondo fotografico fu consegnato alla Fondazione Memoria della Deportazione nel 1999 e negli anni immediatamente successivi. Raccoglie tutto il patrimonio fotografico raccolto e prodotto dall’Aned nel corso degli anni, dalla sua fondazione (nel 1945 nacquero alcune sezioni locali, nel 1957 l’Aned Nazionale) ai primi anni del 2000. Si tratta di fotografie che documentano l’attività istituzionale dell’ente e fotografie che documentano la storia della deportazione politica e razziale nei lager nazisti e il contesto politico e sociale che ne fu la causa.
Lo studio del fondo ha comportato l’analisi di tutto il patrimonio fotografico in esso conservato, delle carte a esso inerenti presenti nell’archivio cartaceo, degli elenchi e degli inventari sul patrimonio realizzati negli anni. In particolare è stato indagato come il fondo si sia formato e quali siano i legami esistenti tra i materiali fotografici (per esempio tra negativi, stampe e diapositive) e tra materiale fotografico ed eventuale materiale cartaceo.
Nella fase di studio dell’archivio fotografico si è cercato di ricostruire l’ordinamento realizzato da Giandomenico Panizza (1927-2000) nel 1991, individuando nel suo lavoro la prima organizzazione ragionata e strutturata dell’archivio di cui vi sia traccia, pensata «dall’interno» per le esigenze dell’Associazione.
In particolare sono state ricostruite due sezioni che riprendono le suddivisioni del fondo realizzate da Giandomenico Panizza e definite da lui stesso Parte storica e Testimonianze nei documenti presenti all’interno dell’archivio cartaceo (Fondo Aned, b. 90, fasc. 2).
Parte storica
La prima sezione Parte storica, oggi inventariata e studiata per la prima parte, raccoglie tutta la documentazione fotografica (stampe originali e riproduzioni di fotografie storiche e di documenti in lastra di vetro, pellicola piana e carta fotografica) raccolta e prodotta negli anni dall’Aned Nazionale per documentare il tema della deportazione nazista e il periodo storico che ne fu la causa.
Più in particolare le immagini riguardano il periodo storico che va dalla prima Guerra Mondiale fino ai processi ai criminali nazisti (processo di Norimberga 1945):
Prima della deportazione
L’espansione del nazismo in Europa; le esecuzioni fuori dai lager; le persecuzioni antisemite; le atrocità contro gli avversari politici; gli arresti e i rastrellamenti in Germania e negli stati occupati dai nazisti; il trasporto dei prigionieri e l’arrivo nei campi di concentramento nazisti.
I campi e la deportazione
Le immatricolazioni; le foto e le schede segnaletiche degli internati; i luoghi, le strutture e le piantine dei campi di concentramento nazisti in Germania, Polonia, Italia e Francia; la vita nei campi di concentramento; il lavoro forzato; gli esperimenti «scientifici» sui prigionieri; le torture e le atrocità perpetrate dai nazisti ai prigionieri dei campi di concentramento; la morte nei campi di concentramento; le camere a gas; i forni crematori; i cumuli di effetti personali sottratti ai deportati; le marce della morte, le evacuazioni e i trasporti dei prigionieri dai campi, quando i nazisti si sono sentiti pressati dall’avanzata degli eserciti Alleati.
La liberazione
La liberazione dei campi da parte degli eserciti Alleati; i cadaveri insepolti e i sopravvissuti nei campi subito dopo la liberazione; la sepoltura dei morti; i monumenti e i memoriali realizzati all’interno dei campi dopo la liberazione in commemorazione dei caduti e per non dimenticare l’esperienza concentrazionaria; la riproduzione dei disegni realizzati da prigionieri italiani nei campi di concentramento durante la prigionia e relativi all’esperienza concentrazionaria; la riproduzione di prime pagine di quotidiani italiani usciti nel periodo storico in esame, di documenti e testi nazisti; la riproduzione di testi e brani scritti da storici e poeti riguardanti il tema; la riproduzione di didascalie di mostre fotografiche inerenti il tema.
Il contributo di Albe e Lica Steiner
La raccolta di immagini più consistente e sistematica probabilmente fu condotta da Albe e Lica Steiner in accordo con l’Aned a partire dalla fine degli anni Cinquanta e i primi anni Sessanta in diversi archivi europei. Scopo della ricerca era recuperare immagini e documenti da utilizzare per una serie di lavori (mostre, volumi, convegni ecc.) che mantenessero viva la memoria dell’esperienza concentrazionaria.
Testimonianze
La sezione Testimonianze, ancora in corso di inventariazione, raccoglie tutta la documentazione fotografica (stampe in bianco e nero e a colori a volte raccolte in album fotografici) raccolta e prodotta negli anni dall’Aned Nazionale per documentare le attività e la vita dell’Associazione, gli eventi e i monumenti realizzati per testimoniare l’esistenza dei campi di sterminio. Tra le immagini sono presenti fotografie di monumenti, memoriali, disegni e racconti di sopravvissuti, pellegrinaggi ai campi di concentramento, incontri, congressi, convegni, attività formative e informative, manifestazioni, mostre.