Giovedì 15 giugno, alle 17.30, a Milano, presso la Sala convegni di Intesa Sanpaolo (piazza Belgioioso 1), si terrà l’incontro «Manzoni, Rosmini, Tommaseo. Un’amicizia nella Milano dell’800», organizzato dal Centro Internazionale di Studi Rosminiani di Stresa in collaborazione con Casa del Manzoni. Ingresso libero (vedi qui la locandina).
Oltre a celebrare i 150 anni della morte di Manzoni (ricorsi lo scorso 22 maggio), l’incontro è la quinta tappa di un percorso che approfondisce la figura dell’illustre filosofo e teologo trentino attraverso i suoi Scritti autobiografici. Diari che concludono l’Edizione Nazionale e Critica, e che dopo Milano proseguirà a Genova e Lecco, in preparazione ai Simposi Rosminiani straordinari che si terranno dal 21 al 25 agosto a Stresa, nella splendida cornice del Lago Maggiore.
Una profonda amicizia
Nato a Rovereto il 24 marzo 1797, Rosmini, fondatore dell’Istituto della Carità e della Congregazione delle Suore della Provvidenza Rosminiane, è considerato da molti il più significativo filosofo italiano dell’Ottocento, che con i suoi studi in ambito metafisico ed etico, politico e pedagogico ha contribuito in modo determinante e peculiare allo sviluppo del pensiero contemporaneo. Manzoni fu una delle molte personalità del panorama italiano dell’Ottocento con cui Rosmini intrecciò una profonda amicizia, tanto da essere considerato uno tra i più importanti padri spirituali dell’autore dei Promessi Sposi e da essere da lui definito «una delle sei o sette intelligenze filosofiche che più onorano l’umanità».
Il programma
Dopo i saluti e l’introduzione del professor Angelo Stella (Presidente Casa del Manzoni), padre Ludovico Maria Gadaleta (Centro Internazionale di Studi Rosminiani di Stresa) racconterà i rapporti tra Rosmini, Manzoni e gli amici milanesi; a seguire la professoressa Donatella Martinelli (Università di Parma) terrà l’intervento «Accordi di un dialogo a più voci»; modera suor Benedetta Lisci (Suore della Provvidenza Rosminiane).
L’opera Scritti autobiografici. Diari di Antonio Rosmini, a cura di padre Gadaleta, ricopre un arco temporale di quasi 58 anni della vita del teologo e conclude l’Edizione Nazionale e Critica, voluta nel 1975 dal filosofo Michele Federico Sciacca per ripubblicare tutte le opere edite e inedite di Antonio Rosmini con l’aggiunta di un appropriato apparato critico-storiografico, e che conta ben 60 volumi a cui hanno lavorato una ventina di curatori, per un totale di quasi 50 anni di ricerca e studio.
Il Centro Internazionale di Studi Rosminiani, istituito nel 1966 dai padri Rosminiani e per iniziativa di Michele Federico Sciacca, ha sede a Palazzo Bolongaro o “Villa Ducale” di Stresa, dove Rosmini trascorse gli ultimi cinque anni di vita. Oltre all’Edizione Nazionale e Critica di Rosmini in collaborazione con l’Istituto di Studi Filosofici, il Centro cura due periodici (Rivista rosminiana di filosofia e di cultura e Charitas) e promuove il pensiero rosminiano nel mondo attraverso convegni e corsi di alta cultura, tra cui i “Simposi”, ai quali partecipano annualmente più di 200 studiosi provenienti da ogni parte del mondo.
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