Le vie difficili della diplomazia della Santa Sede e gli appelli ripetuti per i negoziati e la pace. Papa Francesco si rivolge ai leader politici e religiosi e invia suoi emissari sui luoghi di guerra. La missione dell’arcivescovo Paul Gallagher, segretario vaticano per i rapporti con gli Stati, nel servizio di apertura della nuova puntata di “Viaggio nella Chiesa di Francesco” il programma di Massimo Milone e Nicola Vicenti, in onda domenica 29 maggio su Rai1, in replica su Rai Storia il 5 giugno alle 12.30 e, per l’estero, sui canali di Rai Italia.
Inoltre, nella puntata Rai Vaticano dà avvio al racconto e all’approfondimento del Giubileo che verrà. Fasi, preparazione e tappe del Giubileo 2025 che papa Francesco ha indicato come un cammino per «pellegrini di speranza». «Quello del 2025 sarà il Giubileo della speranza – dice a Stefano Ziantoni, monsignor Rino Fisichella, Presidente del Dicastero che organizza il prossimo Anno Santo -. Il Papa inviterà la Chiesa, gli uomini e le donne del nostro tempo e soprattutto i giovani a riscoprire il tema della speranza. La speranza è tipica della giovinezza e più uno rimane ancorato alla speranza tanto più rimane giovane. Ecco perché bisogna puntare gli occhi sul futuro senza dimenticare il presente. Il Giubileo del 2025 potrà essere una provocazione a costruire il futuro, ma iniziando dalla fedeltà del momento presente. Sono oltre 40 i Paesi che hanno partecipato al concorso per il logo dell’Anno Santo, un evento che da sempre riguarda la Chiesa, i suoi fedeli e il mondo intero. Il Giubileo continua a rimanere dal 1300, quando fu indetto da Bonifacio VIII, un accorrere di popolo che chiede di poter sperimentare e toccare con mano il perdono e la misericordia di Dio».
E ancora, nella puntata, il percorso di avvicinamento all’Incontro mondiale delle Famiglie che si terrà a Roma dal 22 al 26 giugno. Il racconto di una coppia con una storia difficile, ma che vuole fare comunque un cammino dentro la Chiesa nel segno di Amoris Laetitia, l’Esortazione apostolica di Papa Francesco, e la voce di padre Alceo Grazioli, che da anni accompagna le coppie, quelle solide e quelle in difficoltà, nello spirito della Chiesa ospedale da campo.
Don Virginio Colmegna, prete ambrosiano delle periferie urbane ed esistenziali, direttore della Caritas Ambrosiana fino al 2004 e poi presidente della Casa della Carità, luogo di comunità e cura che da vent’anni accoglie tutti coloro che in situazioni di severo svantaggio bussano alla porta di questa casa gialla alla periferia nord di Milano, lascito sociale e culturale del cardinale Carlo Maria Martini alla grande città. Rai Vaticano lo ha incontrato. «La carità eccedente, quella che trasborda dalla normalità, un’intuizione profetica quella di Martini che, quando la fondò, volle che la carità fosse capace di avvolgere la giustizia. Per questo devi partire dagli ultimi, dai fragili, dagli sprovveduti, come li chiamava lui, per investire in cultura, in legami, in fraternità».
Da Betlemme, il lavoro dell’Istituto Effetà, voluto da Paolo VI per i bimbi sordomuti che rischia di chiudere e, infine, da Roma il progetto «Con le mie mani, con i miei occhi», curato dall’Associazione Liberi nell’Arte che ha realizzato un cd musicale, con la collaborazione del Dicastero Vaticano per la Comunicazione e la Libreria Editrice Vaticana, frutto di una sperimentazione che a partire dal concetto di scrittura collettiva ha coinvolto ragazzi autistici per far conoscere e liberare le loro potenzialità. «Dall’idea di felicità al diritto di felicità per tutti i ragazzi, questo il nostro obiettivo», come spiega Rita D’Addona, responsabile del progetto.