Preghiera per la pandemia, paternità e famiglia, la Caritas per il Medio Oriente, l’arte che accoglie. Questi i temi della nuova puntata di “Viaggio nella Chiesa di Francesco”, il programma di Massimo Milone e Nicola Vicenti, in onda domenica 30 maggio alle ore 24.25 su Rai 1 (in replica su Rai Storia domenica 6 giugno alle 12.30 e, per l’estero sui canali di Rai Italia).
Il 2021 è l’anno affidato da Papa Francesco a San Giuseppe di Nazaret. Il nostro viaggio nel “cuore” della paternità inizia alla luce dell’esperienza di padre Maurizio Botta, della Congregazione dell’Oratorio di San Filippo Neri e nella bottega di due falegnami. «Dio è lento, Dio ha tempo e per incontrarLo bisogna rallentare e c’è proprio una tensione, è un mondo che non vuole rallentare” – dice Padre Maurizio Botta a Rai Vaticano – Quindi quando vedo qualcuno che è appassionato di qualcosa, che ha una passione che richiede tempo e dedizione, secondo me è già pronto a sentirsi parlare di Dio, perché Dio è accordato con quella lentezza». Per Giuseppe Madaro, falegname e liutaio, padre di 10 figli «per riconciliarsi con se stessi bisogna prima riconciliarsi con Dio e vedere che lui ti ama così come sei». Mentre per Matteo Mazzetti Di Pietralata la paternità va anche oltre un figlio: «ho aiutato un giovane immigrato a rifarsi una vita. Chiedevo a San Giuseppe di aiutarmi come lui avrà fatto con scapestrati nella sua bottega».
Il 22 giugno prossimo verrà presentato il raduno mondiale delle famiglie, che si terrà a Roma dal 22 al 26 giugno 2022. Il Dicastero Laici, Famiglia e Vita, proporrà una serie di iniziative in preparazione dell’evento. Per Gabriella Gambino, Sotto-Segretario del Dicastero «la famiglia è il luogo in cui la persona si realizza pienamente, ed è un cammino di santità. la santità non è qualcosa di irreale, o stravagante, è stare dove Dio ci ha messi». Don Dario Criscuoli, responsabile della Pastorale Familiare del Vicariato di Roma e delegato dell’organizzazione, ricorda come «un buon matrimonio non si regge sulla bravura degli sposi, ma sulla fedeltà di Dio, e sulla sua grazia. Non ci sono sposi bravi, ci sono sposi martiri, cioè etimologicamente testimoni. Testimoni che la grazia di Dio opera attivamente nelle loro vite».
La situazione in Siria dopo dieci anni di guerra. Un conflitto che riguarda nazioni, governi e fazioni contrapposte per la lotta del potere. Milioni di profughi in fuga e cinque milioni di persone che vivono in condizioni precarie all’interno di un territorio colpito anche dalla pandemia. «Nonostante i rischi di attentati – dice a Rai Vaticano, Paolo Beccegato, responsabile delle missioni umanitarie internazionali della Caritas italiana – c’è chi non ha perso la speranza ed opera con carità e misericordia per alleviare le sofferenze della popolazione più debole come ci chiede papa Francesco».
E ancora, quando l’arte diventa accoglienza, dialogo, fratellanza all’insegna del Magistero papale. Un immenso museo a cielo aperto, in Campania, si snoda attraverso 80 Comuni del Cilento interno: è il PACC, Percorsi d’Arte Contemporanea in Cilento, per circa 100 chilometri, da Paestum fino a Sapri. Per Angela Riccio de Braud, ideatrice e organizzatrice «bisognava creare dei momenti di riflessione e spiritualità di fronte a questi scenari che sono assolutamente mozzafiato». Il progetto è stato realizzato dalla Fondazione Matteo e Claudina De Stefano di Ogliastro, che da 40 anni opera nel sociale collaborando anche con l’Istituto Toniolo dell’Università Cattolica. Grazie alla realizzazione tecnica di un’azienda locale leader mondiale nella progettazione e produzione di componentistica per l’aerospazio, sono state appena installate sette sculture metalliche, che diventeranno 50 entro il 2025. Fra gli artisti Tommaso Cascella, Gabriele Ròthemann, Giorgio Galli ed Elio Rumma, che hanno donato ai comuni cilentani le proprie opere. Opere che inneggiano al creato sollecitando i visitatori alla spiritualità. «Come l’arte ci parla di Dio non lo fa nessun altro – sottolinea don Gianluca Cariello – come ci insegna Papa Francesco a partire dalla Laudato Si’ e nell’ultima enciclica Fratelli tutti, la spiritualità è entrare in una fraternità che ci rende capaci della comunione universale e questo può passare solo attraverso il creato riconoscendo nel creato la bellezza del Creatore».
«Un giornale che racchiude in sé più anime, organo ufficiale della Santa Sede, ma soprattutto l’Osservatore Romano è un mezzo di comunicazione cristianamente intesa». Così Andrea Monda, direttore de l’Osservatore Romano, oggi realtà editoriale integrata tra carta, app e web nel sistema dei media della Santa Sede. Un giornale che dal 1984 al 2007 è stato diretto da Mario Agnes, già presidente dell’Azione Cattolica, intellettuale misurato e discreto. Un libro di Ignazio Ingrao ritrae un profilo inedito e intimo di Agnes.
Infine, il lavoro della Fondazione Vaticana Giovanni Paolo I, che ha acquisito, per documentazione e studio del breve pontificato di Luciani, immagini e servizi della Rai, per quello che sarà un grande archivio cartaceo e digitale sul Papa veneto. La Fondazione è presieduta dal Segretario di Stato della Santa Sede, il cardinale Pietro Parolin, vicepresidente è la vaticanista di Avvenire Stefania Falasca.