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Sirio 11 - 17 novembre 2024
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26 settembre

Il viaggio di Francesco ha puntato a Oriente

Reportage da Budapest e Slovacchia nella trasmissione di Rai Vaticano in onda alle 24.25 su Rai1 e Raiplay. Si parlerà anche della Santa Sede all’Expo di Dubai e del significato della paternità nell’anno dedicato a San Giuseppe

22 Settembre 2021
L'arrivo del Papa a Budapest

La sacralità della Cappella Sistina rivivrà nel padiglione della Santa Sede all’Expo Universale di Dubai dal prossimo 1° ottobre al 31 marzo 2022. In anteprima con Rai Vaticano per il programma “Viaggio nella Chiesa di Francesco” di Massimo Milone e Nicola Vicenti, in onda domenica 26 settembre su Rai 1 alle ore 24.25, le immagini della “Creazione di Adamo” di Michelangelo riprodotta nel padiglione vaticano curato dal Pontificio Consiglio della Cultura. Come spiega il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pcc, «sin dalla metà dell’800, la Santa Sede non ha mai mancato un appuntamento, perché ha ricercato sempre un intreccio costante tra il tema religioso, il tema estetico della bellezza, la scienza che oggi vuol dire soprattutto sostenibilità». Dialogo religioso e interculturale, mobilità umana e custodia del creato. Questi i temi trattati nel padiglione che sulle orme del magistero di Papa Francesco esporrà il documento sulla fraternità di Abu Dhabi del 2019 e copie in inglese e arabo della Enciclica Fratelli tutti. Saranno esposti anche alcuni preziosissimi manoscritti arabi originali provenienti dalla Biblioteca Vaticana come parti del “Codice di Fibonacci”, che ha fatto conoscere all’Occidente i numeri arabi. Per il curatore mons. Tomasz Trafny, «l’obiettivo della Santa Sede è quello di mostrare come la fraternità è un percorso che da secoli coinvolge le culture e le religioni, e la creazione di Adamo di Michelangelo mostra a coloro che credono in un unico dio che l’atto creativo di Dio è unico per gli uomini, e per questo dobbiamo spingerci a considerarci fratelli».

Nella rubrica reportage sul recente viaggio nel cuore dell’Europa, a Budapest e in Slovacchia, di Papa Francesco. Passi avanti nel dialogo tra i popoli, religioni e culture. «L’Europa non può erigere muri e dividere mondi, la sua vocazione è l’accoglienza, – dice a Rai Vaticano Stefania Falasca, giornalista vaticanista del quotidiano cattolico Avvenire – le sue radici parlano di pace e solidarietà, questo ha ricordato Papa Francesco in questa terra di confine tra Occidente e Oriente”.

E sempre dialogo e promozione della fraternità al centro del G20 Interfaith forum di Bologna che ha visto la partecipazione di organizzazioni interreligiose e interculturali, leader religiosi, studiosi, enti umanitari, attori economici e società civile, per fare proposte e fornire indicazioni alle agende politiche globali. Per Alberto Melloni, segretario della Fondazione per le Scienze religiose di Bologna che ha curato l’evento, «il dialogo è tra le culture, alla politica le decisioni, ma il fine è la pace». Per il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, «noi consideriamo tutto ciò che è diverso come una “periferia”, come dice Papa Francesco in modo molto semplice, e non siamo più in grado di capire che la vera periferia siamo noi che ci estraniamo da tutta una realtà che ci gira intorno». Per il cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna, «la strada della pace non si trova nelle armi, ma nella giustizia».

In attesa del Sinodo che si aprirà il 10 ottobre, i Vescovi italiani, dal Piemonte alla Sicilia, hanno raccolto l’invito di mons. Felice Accrocca, vescovo di Benevento, per un progetto di rilancio pastorale delle aree interne del Paese. «Le aree interne – dice mons. Accrocca – corrono il rischio di morire tra qualche anno, ma se una parte del tessuto del territorio muore è come se in un organismo umano si avesse una necrosi di una parte del tessuto. La sofferenza non sarebbe soltanto del membro che viene meno, ma di tutto l’organismo». Da Nord a Sud, si tratta di aree fragili, spopolate, spesso non presidiate. «Ma i giochi non sono chiusi – dice ancora Accrocca – credo anzi che si potrebbe unendo le forze e coordinandole arrivare ad un progetto, abbiamo bisogno non tanto di risorse o di fondi, noi abbiamo anche bisogno di intelligenza politica che sappia guardare. Qui i progetti non possono essere immediati, non si possono varare e vedere i frutti domani o tra 6 mesi, è impossibile. Però la posta in gioco è alta e vale la pena scommettere». «Questo incontro di Benevento mi sembra più che opportuno – afferma monsignor Stefano Russo, Segretario generale della Cei che ha aperto i lavori della due giorni beneventana -, si inserisce nel cammino sinodale proprio perché è un momento di confronto e di dialogo, un convenire che spero corrisponda anche a quello il Papa ci ha invitato a fare. Non basta soltanto un convenire, momenti di incontro se vogliamo fatti bene, ma che questi abbiano l’impronta dello Spirito Santo, che lo Spirito Santo sia lasciato agire affinché possa provocare strade nuove».

E, infine, con don Luigi Epicoco, assistente ecclesiastico per il Dicastero della Comunicazione, continua il viaggio di Rai Vaticano sull’essere padri oggi nell’anno dedicato a San Giuseppe da Papa Francesco. «Parlando con papa Francesco – dice Epicoco – ho chiesto esplicitamente il motivo per cui ha scelto di dedicare un anno a San Giuseppe e lui ha detto che nei momenti più difficili della storia di Gesù, Giuseppe era presente».

 

«Viaggio nella Chiesa di Francesco» è un programma di Massimo Milone e Nicola Vicenti. Con Elisabetta Castana, Paola Coali, Stefano Girotti, Martha Michelini, Costanza Miriano. Musiche di Giovanni Scapecchi, Edizione Pier Luigi Lodi, Produttore esecutivo Milvia Licari. Regia di Nicola Vicenti