La Cina possiede un patrimonio culturale straordinario e plurimillenario, eppure oggi quando si parla di “prodotto cinese” quasi mai si pensa ad un’opera d’arte.
La Fabbrica Borroni di Bollate, splendido spazio espositivo alle porte di Milano e sede permanente di una prestigiosa collezione della giovane arte italiana, ha deciso per la prima volta di aprire le sue sale ad un pittore della terra del Dragone, offrendo un’importante opportunità per conoscere la cultura cinese anche attraverso l’arte.
E così, dal 22 al 28 ottobre, in collaborazione con la Galleria Neuberg ArtSpace di Hong Kong, ospiterà la mostra personale di Lam Tian Xing, dal titolo Regno dell’anima, 46 opere in cui l’artista, attraverso una sapiente stesura dell’inchiostro e del colore ad acqua, che riprende l’antica tecnica del “shui mo”, evoca sulla carta paesaggi intrisi di forte spiritualità, suscita emozioni, guida lo spettatore all’interno del proprio io in un percorso non dissimile dal suo.
Lam Tian Xing, 48enne, originario della provincia costiera di Fujian, dipinge e studia pittura, con l’intento di fare della sua passione una professione, sin dall’età di 15 anni.
Nel suo Paese è molto conosciuto, soprattutto da che il dipartimento statale della cultura cinese gli ha commissionato due opere, Mornig Song eSideview in Victoria Harbour, da mandare nello spazio insieme alle navicelle spaziali “Shenzhou VI” e “Shenzhou VII” rispettivamente nel 2005 e nel 2008 e che ora sono parte della collezione permanente del Chinese National Museum a Beijing.
La pittura di Lam Tian Xing ha un’origine intimistica, come lui stesso rivela: «Da adolescente ho iniziato a dipingere nei momenti in cui mi sentivo giù, in realtà poi anche nei momenti di felicità; dipingere era il mio modo per esprimere emozioni. Ma questo non bastava, ho dovuto studiare e acquisire una tecnica, solo così l’opera d’arte è diventata davvero in grado di liberare la mia anima».
Con questa mostra, per la prima volta in Italia, Tian Xing spera di poter dare il suo personalissimo contributo nello scambio culturale tra Oriente e Occidente, per far comprendere meglio i dipinti cinesi, che non sono più solo in bianco e nero, ma ricchi di colore, proprio come i suoi, molto contemporanei e pieni di emozione.
«I colori aiutano ad esprimere sentimenti- spiega-, ma i dipinti tradizionali cinesi non sono pieni di colore né molto espressivi. Si concentrano sul mondo interno dell’anima e sulla tranquillità. Tuttavia le persone oggi sono più dirette ed espressive, così utilizzando il colore in modi diversi si possono fare emergere i propri sentimenti».
Soggetti ricorrenti dei dipinti di Lam sono i paesaggi tibetani e il fiore del loto. «Per me il Tibet è l’apice del mondo- continua l’artista-, carico di spiritualità, rappresenta una via di fuga dalla vita frenetica, per raggiungere una meta paradisiaca, dove si possono sentire le radici profonde dell’anima. In Tibet è diffuso il Buddismo, che privilegia la purezza del loto, così sia il Tibet che il fiore per me sono cose quasi divine».
Ma questa regione, oltre che per i suoi paesaggi mozzafiato e per la spiritualità dei monaci, è nota nel mondo per la difficile situazione politica e per i violenti scontri con il governo cinese. «Io non so niente di politica- conclude Tian Xing- io sono un pittore e uso la mia arte per dipingere la bellezza della natura. In Tibet la gente è esattamente come il paesaggio: piena di sole, entusiasta, sorridente, e il sorriso non è di facciata, ma viene dal cuore. In Tibet, nella quotidianità della vita, senti davvero il calore e la sincerità dei rapporti umani».
E tutti questi sentimenti ed emozioni sono rappresentati nelle sue opere con il tourbillon di colori.
Regno dell’anima.
Mostra personale di Lam Tian Xing.
22-28 ottobre
(vernissage e incontro con l’autore venerdì 21 ottobre, ore 19.00)
Fabbrica Borroni, Bollate (Mi) , via Matteotti 19
Orari: da lunedì a venerdì dalle 15.00 alle 19.00, sabato e domenica dalle 11.00 alle 19.00