Un appuntamento immancabile nel panorama milanese in attesa del Natale: il tradizionale grande concerto offerto alla città dalla Veneranda Fabbrica e dal Comune di Milano illumina di armonia, emozione ed entusiasmo il Duomo per accogliere nel segno della musica cittadini e visitatori.
Un sentimento collettivo si accende fra le navate della Cattedrale, lo stesso che ha mosso l’anima dei milanesi fin dal 1387, spingendoli a collaborare in un’impresa ardua, ricca di speranza e fede che avrebbe nei secoli plasmato un’opera irripetibile: el Domm, la casa di ogni cittadino e il cuore della città.
Il concerto si terrà in Cattedrale giovedì 20 dicembre alle 19.30: protagonista dell’evento, realizzato con il sostegno di Assolombarda, sarà laBarocca, l’ensemble specializzato in musica sei-settecentesca dell’Orchestra Verdi diretto dal maestro Ruben Jais, affiancato dall’ensemble vocale diretto dal maestro Gianluca Capuano e da quattro voci soliste (soprano Silvia Frigato, contralto Filippo Mineccia, tenore Cyril Auvity, baritono Renato Dolcini).
Il programma musicale prevede alcune partiture dell’oratorio sacro Messiah basato sul testo di Charles Jennens, capolavoro unico e atipico di musica corale che Georg Friedrich Händel (1685 – 1759) compose sul finire del 1741 in meno di 24 giorni, quando fu invitato a Dublino dal viceré di Irlanda per condurre alcuni concerti di beneficienza, con l’obiettivo di «offrire a quella generosa nazione qualcosa di nuovo».
Il Messiah, interpretato ufficialmente per la prima volta il 13 aprile 1742, fu da subito un travolgente successo. Il Faulkner’s Journal recensì così l’avvenimento: «Martedì è stato eseguito al New Music Hall il Messiah, l’ultimo grande oratorio sacro di Händel. I migliori intenditori sono stati concordi nel giudicarlo il suo più compiuto lavoro musicale. Mancano le parole per esprimere il raffinato piacere che esso ha prodotto nel numerosissimo pubblico. I sentimenti più sublimi, grandi e delicati, adattati alle più elevate, maestose e commoventi parole, hanno concorso a trascinare e ad affascinare il cuore e l’orecchio estasiati…».
Fulcro della carriera di Händel, il Messiah, come spiega il direttore Ruben Jais, è strutturata in tre parti, solo la prima è dedicata alla nascita di Gesù; la seconda al periodo quaresimale fino alla Resurrezione e al celeberrimo Hallelujah, brano che tutti che conoscono; la terza parte invece è dedicata al giudizio universale. «Il Messiah è una di quelle partiture che ogni volta danno la capacità al direttore di studiare nuove soluzioni timbriche, nuove soluzioni dinamiche, nuove soluzioni di equilibri e di fraseggi; partiture di una tale ricchezza che, anche cambiando il cast dei solisti, offrono sempre tante possibilità. Insomma: non ci stanca mai di studiarla e di dirigerla».
L’ingresso al concerto in Duomo, libero fino a esaurimento posti, sarà consentito a partire dalle 18.45.