Qualche giorno dopo gli strabilianti risultati in sala di Inside Out 2 – che risollevano il bilancio di un 2024 partito a rilento – esercenti, distributori e associazioni di categoria si sono riuniti a Riccione per «Ciné». Un’edizione speciale per Acec, per la prima volta partner ufficiale delle Giornate professionali di Cinema.
Un anno, dunque, che richiedeva maggiore coinvolgimento: hanno risposto 180 rappresentanti delle Sale della Comunità, 40% in più rispetto agli accreditati degli scorsi anni. La 13° edizione di Ciné è stata un’occasione di ritrovo, fondamentale per conoscersi tra le articolazioni regionali e fare rete tra gestori delle sale, volontari e staff dell’associazione.
Hanno avuto luogo anche importanti riflessioni sul settore. Acec ha organizzato due panel di discussione, al centro dei quali si è posizionata la sala cinematografica.
Nonostante l’orario mattutino la colazione di mercoledì 3 luglio ha richiamato parecchi accreditati per la produzione di Non credo in niente, nelle figure del regista Alessandro Marzullo, l’attrice Demetra Bellina e il produttore Nicholas Fiorentino, che hanno dialogato con i gestori di alcune sale dove il film ha avuto particolare successo. Grazie a pratiche virtuose di promozione, contro le aspettative – si tratta di una produzione indipendente girata in 35mm – il film ha saputo trovare il suo pubblico e generare un buzz inatteso. Un incontro molto apprezzato dagli esercenti.
Nel pomeriggio di mercoledì, poi, il presidente dell’Acec Gianluca Bernardini ha moderato tre talk sul rapporto tra critica e pubblico: come tradizionali e nuovi metodi di raccontare il cinema influenzano le scelte degli spettatori? Il dialogo tra gli attori coinvolti si è rivelato utile per trattare il tema attualissimo: un’autorità in termini di critica ed editoria (Piera Detassis, direttore artistico dell’Accademia del Cinema Italiano), una content creator affermata (Eva Carducci, giornalista e curatrice di contenuti) e un docente ed esperto di conservazione e valorizzazione della memoria filmica (monsignor Dario Edoardo Viganò, professore ordinario di Cinema). Quali considerazioni sono emerse? L’importanza dell’inserimento della settima arte nei programmi scolastici e la trasmissione del sapere del passato, ma anche la necessità di educare i giovani a rielaborare la visione secondo la propria sensibilità e il loro linguaggio.
Molte sale si fermano per la pausa estiva: non resta che darsi appuntamento a settembre per portare in sala l’offerta presentata dai distributori durante questi giorni e ritrovare le comunità.