Domenica scorsa 27 dicembre a Civate si è spento all’età di 80 anni don Vincenzo Gatti, presidente dell’associazione Amici di San Pietro al Monte.
Proprio a lui si deve la rinascita dello straordinario complesso medievale: un progetto al quale aveva creduto ben 40 anni fa, coinvolgendo un gran numero di amici e di volontari. Il sacerdote, originario di Cassano d’Adda, da circa un anno era ricoverato presso la Casa del Cieco a Civate.
Don Vincenzo era membro della Famiglia Beato Angelico di Milano ed insegnante nella stessa fondazione. L’arte era la sua passione e suoi sono diversi studi sull’arte cristiana e liturgica. Per il suo impegno a San Pietro al Monte, nel 2014 era stato premiato con la “Rosa Camuna” di Regione Lombardia.
“Era una persona speciale, la nostra guida per 40 anni – spiegano dall’associazione Amici di San Pietro, oggi presieduta da Serafino Castagna – era anche una persona autorevole, un capo che sapeva prendere le decisioni e allo stesso tempo amava circondarsi di persone semplici, in particolare quelle che a San Pietro venivano per lavorare. Li chiamava ‘i miei uomini’. Anche se negli ultimi tempi non poteva più salire sul monte, lo guardava sempre, intensamente, dalla sua finestra”.
E proprio a San Pietro al Monte don Vincenzo Gatti ha chiesto espressamente di potere essere sepolto. «È stata avviata la procedura affinché il suo desiderio si possa avverare; San Pietro al Monte già custodisce le spoglie degli antichi padri, gli abati del complesso monastico: don Vincenzo sicuramente merita un analogo riconoscimento», ha commentato il sindaco di Civate, Baldassare Mauri.