Link: https://www.chiesadimilano.it/news/arte-cultura/delpini-in-stoppani-una-sintesi-perfetta-di-fede-e-scienza-2827876.html
Sirio 17 - 31 marzo 2025
Share

Milano

In Stoppani una sintesi perfetta di fede e scienza

Questa l’eredità del «prete, scienziato e patriota» secondo l’Arcivescovo, intervenuto alla giornata di studi svoltasi al Museo di Storia naturale nel bicentenario della nascita: «Questi due mondi sono troppo spesso contrapposti, invece oggi c’è un grande bisogno che dialoghino tra loro»

di Annamaria BRACCINI  

14 Febbraio 2025
Il tavolo dei relatori (Agenzia Fotogramma)

Un uomo poliedrico, di scienza, un uomo di fede, un sacerdote ambrosiano, nato a Lecco nel 1824 e morto nel 1891, l’autore del notissimo saggio Il Bel Paese, pubblicato nel 1876 e riedito fino ai giorni nostri: l’abate Antonio Stoppani. A questa figura, per molti versi unica, è stata dedicata la giornata di studi che ha concluso le celebrazioni del bicentenario della sua nascita. Presso il Museo di Storia naturale di Milano si sono così alternate diverse voci, tutte di altissimo livello, per analizzare gli aspetti della personalità stoppaniana, in rapporto al suo tempo, ai prestigiosi incarichi che ricoprì, al legame tra fede e scienza, analizzato dall’Arcivescovo nella sua prolusione (qui il testo integrale).

Questo contenuto non è disponibile per via delle tue sui cookie

Promosso dal Centro internazionale di Studi Rosminiani di Stresa, dal Museo di Storia naturale di Milano – del quale Stoppani fu direttore dal 1882 al 1891 e per il quale ideò il nuovo attuale edificio -, in collaborazione con diversi enti tra cui il Seminario di Venegono (dove già negli anni scolastici fu referente del “Gabinetto di fisica”), il convegno è stato aperto dal direttore del Museo Domenico Piraina, da Luciano Lanna, direttore del Centro per il Libro e la Lettura del Ministero della Cultura, e da Annalisa Rossi, direttrice della Soprintendenza archivistica e bibliografica di Regione Lombardia.

Prete e scienziato 

«Stoppani auspicava “la scienza per tutti”, non per uno slogan, ma per un preciso impegno etico e civile. Pensiero di assoluta modernità, ripreso dall’articolo 27 della Carta dei Diritti dell’Uomo e anche nella nostra Carta costituzionale», ha spiegato Piraina, cui ha fatto eco Lanna ricordando come Giovanni Spadolini avesse inserito anche Stoppani nel suo famoso volume Gli uomini che fecero l’Italia.   

«Paleontologo, geologo, patriota (partecipò giovanissimo alle Cinque Giornate di Milano), alpinista – si candidò anche alle elezioni nella circoscrizione di Lecco nel 1876 e fu il primo presidente del Club Alpino Italiano -, Antonio Stoppani è stato una sintesi perfetta di fede e scienza, due mondi troppo spesso contrapposti», ha indicato subito l’Arcivescovo, notando che «esiste una sorta di preconcetto semplicistico, di stereotipo, di ovvietà popolare anacronistica, che si immagina che fede e scienza siano sempre forme di conoscenza alternative destinate a contrapporsi».

L’intervento dell’Arcivescovo (Agenzia Fotogramma)

«Antonio Stoppani è stato, invece, interprete di un meraviglioso intreccio di domande e risposte tra fede e scienza. È stato fiero e illustre protagonista della ricerca scientifica, animata dal bisogno spirituale; è stato geniale precursore di un bisogno di una totalità che non esclude nulla dal proprio orizzonte, nemmeno quello che può sembrarci scomodo, contraddittorio, problematico».

Il dovere della ricerca scientifica

Sei i punti delineati da monsignor Delpini, in riferimento ad altrettanti passi de Il Bel Paese.

«La ricerca scientifica è un “dovere”; per cui la scienza non deve essere vanagloria di sapere, né brama di far parlare di sé». E poi: «La scienza è per una conoscenza condivisa, per una cultura edificante e per un’utilità pratica», da cui deriva «il suo nobile valore», la capacità di suscitare «stupore» e di produrre «buoni libri». 

Da qui la conclusione: «Stoppani è testimone di una tradizione culturale che non si poneva più, o non si poneva ancora, nel dilemma scienza versus fede e viceversa. È piuttosto un uomo, un prete che ha ritenuto coerente, promettente, anche per la sua vita da prete e da credente essere uno scienziato. Ora tocca a noi raccogliere la sua eredità, perché anche oggi c’è un grande bisogno di una scienza e di una fede in dialogo tra di loro. C’è bisogno di una scienza e di una fede che insieme possano diventare antidoto contro l’eccesso di fede che diventa fanatismo e l’eccesso di scienza che aspira a prendere il posto di Dio».

Il pubblico presente al Museo (Agenzia Fotogramma)

A Vittorio Pieroni, responsabile delle collezioni di paleontologia del Museo di Storia naturale “Antonio Stoppani” del Seminario arcivescovile di Milano Pio XI, il compito di ricostruire la complessa vicenda della collezione paleontologica «depositata presso il Museo di Storia naturale di Milano che venne devastato durante la Seconda guerra mondiale. Per molti anni, nel corso del Novecento, di tale collezione si era persa ogni traccia. Solo a partire dagli anni Ottanta alcuni esemplari furono ritrovati e documentati. Recenti ricerche hanno permesso di ampliare notevolmente le conoscenze sulla sua storia e di identificarne tre nuclei principali presso i musei di Milano, Venegono Inferiore e Pavia».

Agenzia Fotogramma

Leggi anche

Milano
Stoppani

Riscoprire Stoppani, prete, scienziato, filosofo ed educatore

Il 14 febbraio al Museo di Storia naturale una giornata di studi per celebrare la figura e l’opera dell’Abate, a conclusione delle iniziative svoltesi nel bicentenario della nascita. Prolusione dell’Arcivescovo