Dal buio alla luce con la forza della preghiera è il libro di Vittore De Carli, edito dalla Libreria Editrice Vaticana – Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede. Il presidente dell’Unitalsi lombarda racconta l’esperienza di malattia e i 47 giorni di coma da cui è uscito rinnovato aggrappandosi a Dio. I proventi della vendita del volume sono interamente devoluti al “Progetto dei piccoli” per aprire una casa di accoglienza, per genitori di bimbi ricoverati nelle strutture milanesi, intitolata a Fabrizio Frizzi, volontario a Lourdes.
Il volume è oggi disponibile anche in lingua francese, grazie alle Editions de Béatitudes con il titolo J’allais voir Dieu. L’expérience de la mort imminente comme transformation intérieure. Fra Giulio Cesareo, responsabile editoriale della Libreria Editrice Vaticana si sofferma su alcuni aspetti fondamentali sulla storia e sull’evoluzione del libro, ma anche sul messaggio di speranza che trasmette. «Il libro ha suscitato molto interesse in Italia – grazie anche alla capillare promozione dell’autore e dell’Unitalsi – proprio tenendo conto della bella iniziativa di solidarietà che sta sostenendo. In un contesto in cui l’editoria religiosa in Italia arranca un po’, è bello vedere allora che prodotti di qualità – per il contenuto e per il fine – vanno ancora contro tendenza. Non a caso, a meno di un anno dall’uscita del volume, stiamo procedendo alla ristampa. Tra l’altro, una caratteristica interessante di questa ristampa – e che ne aumenterà ulteriormente il valore e il contributo sociale – è che sarà realizzata interamente con carta certificata FSC, cioè prodotta da foreste sostenibili. Il fatto poi che il volume sia stato tradotto e pubblicato in francese, fa in modo che questa catena di solidarietà valichi le frontiere e coinvolga anche lettori d’Oltralpe, magari pellegrini a Lourdes».
L’uscita di Dal buio alla luce ha inaugurato Volti, la nuova Collana dell’Editrice che, come ricorda fra Giulio Cesareo, «propone storie di credenti, di ieri e di oggi, la cui esperienza è fonte di ispirazione, di coraggio, di speranza per gli altri. Perché noi tutti siamo la Chiesa, un corpo, radicato nell’unità realizzata dal Battesimo, in cui i doni di ciascuno sono per il bene di tutti, la vita di ciascuno può diventare una luce per gli altri…».
L’esperienza di vita di cui è testimone Vittore De Carli è espressione di come un cammino di sofferenza possa trasformarsi nel bene: «Il dolore è un’esperienza che può mettere in discussione tutto nella vita: affetti, visione della vita, fede, lavoro. Più è intensa e più questo rischio è concreto: un po’ come un terremoto che può mandare all’aria tutto. In questo senso custodire la preghiera nella sofferenza è certamente un dono grande del Signore, eppure è anche un’attenzione che facciamo crescere con noi nel percorso dell’esistenza. Non abbiamo il potere di scegliere se e quanto saremo colpiti dal dolore, però possiamo cercare di non dimenticare che il grande problema della sofferenza è la solitudine. Ora, nella propria preghiera, soprattutto se accompagnata dalla vicinanza e dall’intercessione delle persone care, anche il dolore può diventare un luogo abitato dall’amore, dall’amicizia. E questa è speranza vera, perché noi cristiani crediamo che la vita eterna – come amava dire il cardinal T. Spidlik – sono gli incontri».