Nella chiesa milanese di San Raffaele è esposta per tutto il periodo quaresimale l’opera Crux dell’artista Davide Coltro. Si tratta di un’installazione di schermi elettronici a forma di croce, che trasmettono vedute di cieli. L’opera è un ulteriore invito alla meditazione in una chiesa dedicata all’adorazione eucaristica, ed è in dialogo con il crocefisso antico che fu presente alla messa di Benedetto XVI nel Family Day e con la croce sindonica di Mimmo Paladino posta temporaneamente sopra l’altare.
«Padre nostro che sei nei cieli».
A quale luogo pensava Gesù quando affermava che il Padre suo e nostro dimora nei cieli? A nessun luogo, il Cielo non è un «luogo». Eppure ha usato quell’espressione, «i cieli», che per tutti significava il firmamento, il cielo con le sue nuvole e le sue stelle. Tutta la Scrittura si esprime così: «Il Signore ha il trono nei cieli»(Sal 11,4); «Gloria a Dio nel più alto dei cieli» (Lc 2,14); «Rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli» (Lc 10,20). Il cielo è un archetipo in tutte le culture. La sede della divinità. Per i cristiani, il Paradiso dove un giorno raggiungeranno per sempre il Dio uno e trino.
Altro archetipo è la croce, simbolo del cosmo. In diverse forme, il simbolo appare fin dalle antiche civiltà. Ma nel cristianesimo ha acquistato una diversa categoria archetipica: la croce rappresenta Cristo, che su una croce ha consegnato la vita. Ora, con questo sacrificio sulla croce, egli ci ha salvati, ci ha aperto la porta del Cielo. Per crucem ad lucem. La croce è la soglia della vita eterna nel Cielo.
È questo lo statement di Davide Coltro in questa sua opera,Crux. L’inconfondibile sagoma della croce cristiana è fatta di quadri elettronici, invenzione di Coltro, che mostrano immagini di cieli nostrani, scatti bellissimi arricchiti dalla pittura digitale. Il quadro elettronico, con diversi algoritmi, modifica queste icone digitali imprimendo al flusso visivo una continua, lenta variazione. Accade così che la croce ci introduce nei cieli vivi, che pulsano di energia propria, ben lontano dall’inesorabilità del video o di altri mezzi simili.
Crux non è solo un’opera suggestiva e bella. Non è neanche uno strumento per la preghiera. Vuol essere una meditazione sul nostro destino finale e sulla via per raggiungerlo. E lo fa con i soli mezzi dell’arte.
Don Michele Dolz
Davide Coltro(Verona, 1967), è protagonista di un’innovativa ricerca sul quadro elettronico. Nel 2011 alla 54° Biennale di Venezia presenta Res_publica I, monumentale installazione di 96 moduli elettronici, che integra una delle più imponenti e complete ricerche sul paesaggio contemporaneo. Sue opere in importanti collezioni pubbliche e musei, come Museum of Modern Art (Mosca), Museo ZKM (Karlsruhe, Germania), Urban Planing Center (Shangai), Palazzo della Ca’ D’oro in concomitanza alla 53° Biennale di Venezia, Museo d’arte moderna Palazzo Forti (Verona) Mart (Rovereto) ETAGI Loft Project (San Pietroburgo), Centro Luigi Pecci (Prato) , Collezione Farnesina di Roma, Collezione Unicredit, Collezione VAF-Stiftung. Ha dato vita a un gruppo, ispirato dal termine anglosassone ON (acceso) e composto da artisti che utilizzano la tecnologia e l’energia nella realizzazione delle opere. Vive e lavora a Milano.