Ventesima edizione per il Labour Film Festival, la rassegna dedicata all’incontro tra cinema e lavoro promossa da Cisl e Acli Lombardia con il Cinema Rondinella, che quest’anno si terrà dal 9 settembre al 17 ottobre. Il primo festival nato in Italia e uno dei più importanti nel panorama europeo torna ad aprire la stagione del Cinema Rondinella dopo la chiusura estiva per lavori di riqualificazione e adeguamenti strutturali.
I focus della ventesima edizione sono molteplici. In particolare: il lavoro nelle carceri, con due anteprime con i registi; il consumo di suolo in Italia; le condizioni dei lavoratori del comparto tessile nel mondo; le ingiustizie nel mondo del lavoro odierno. Due i momenti principali: la presentazione della Mostra Fotografica «La Cisl e le conquiste dei lavoratori dal 1950 ad oggi» (a cura di BiblioLavoro) e la masterclass «Vent’anni di cinema e lavoro: un percorso critico e filmico» (a cura di CGS Rondinella – Aps).
Il programma
Anche quest’anno la formula è articolata su tre sezioni: Labour.Short (cortometraggi), Labour.Doc (documentari) e Labour.Film (lungometraggi di fiction).
Numerose e interessanti le proposte, caratterizzate dalla presenza di opere di grandi autori, il cui cinema ha da sempre indagato le relazioni tra l’uomo e il mondo del lavoro: su tutti, Ken Loach con il suo The Old Oak, Aki Kaurismaki con l’ultimo Foglie al vento e Wim Wenders con il film rivelazione della stagione Perfect Days. Differenti i punti di vista da cui gli autori raccontano storie che investono in vario modo anche il tema del lavoro: l’impiegato di Zamora che in pieno “boom economico” deve fingersi portiere per conquistarsi i favori del nuovo titolare; la strage di Portella della Ginestra nell’opera restaurata del maestro Paolo Benvenuti Segreti di Stato; la restituzione precisa e spietata di un ambito lavorativo fondamentale quale quello della scuola in La sala professori; il mobbing praticato all’Ilva nel “laminatoio a freddo” della Palazzina Laf; le difficoltà dell’impegno sindacale all’interno delle grandi multinazionali in La verità secondo Maureen K.; la resilienza dei pescatori italiani nel doc L’intervista in mare; storie di lavoro come riscatto sociale, rigenerazione urbana e ambientale, affermazione della legalità nel bel doc Scusa Italia.
Complessivamente il programma prevede 24 appuntamenti, 29 pellicole e diverse serate speciali, con l’intervento di registi ed esperti: tra gli altri Piero Guerrera, sceneggiatore del film Cento domeniche di Antonio Albanese; l’esperta di questioni ambientali Sarah Brizzolara per il doc La terra mi tiene, i registi Massimo Zanichelli per il corto Un’eterna efferfescenza – Mosnel di Franciacorta; il regista Michele Rho per il doc Benvenuti in galera; il regista e compositore Giovanni Panozzo per l’anteprima del film Scusa Italia; il regista Ludovico Ferro per il doc L’intervista in mare; il regista Daniele Pignatelli per il doc Io spero paradiso. Chiuderà la rassegna il Labour Short Award, la serata dedicata ai corti con il Premio del Pubblico e il Premio della Giuria composta da studenti under 18.
Anche per l’edizione 2024 al fianco del Labour Film Festival importanti media partner come Avvenire, Il diario del lavoro, Il Segno, Radio Marconi, Conquiste del lavoro, Cisl Tv.
Il costo del biglietto d’ingresso fino al 19 settembre è di 3,50 euro; dal 20 settembre è di 5 euro per le proiezioni serali e 3,50 euro per quelle pomeridiane.