Bill Viola in Study for The Path ha immaginato il viaggio dei pellegrini contemporanei verso una meta sconosciuta, con l’obiettivo di sottolineare come il viaggio, da intendersi sia nel proprio contesto fisico che spirituale, sia l’elemento di maggiore importanza, rappresentando appieno il concetto di come ciò che conti sia il viaggio e non la meta.
La storica chiesa di San Marco a Milano aprirà le porte al pubblico nella giornata del 18 aprile alle ore 19 per ospitare la presentazione di Study for the Path, una pubblicazione che racconta la storia di Bill Viola e della sua straordinaria arte, con un’attenzione particolare alla video installazione presente all’interno della chiesa di San Marco, con importanti riferimenti al significato, al suo corredo artistico e alle componenti che interagiscono nella collocazione di un’opera di arte contemporanea in una chiesa. All’interno del libro ci sarà anche un interessante raffronto con Il Battesimo di sant’Agostino de Il Cerano. Questa serata esclusiva vedrà l’introduzione di don Luigi Garbini, storico e parroco della chiesa.
Study for The Path di Bill Viola è un’opera che la chiesa di San Marco ha ricevuto nel 2008 da un collezionista privato e collocato grazie ad Artache (gruppo tecnico di lavoro composto da professionisti che operano nel campo dell’arte e della musica). Non esistono in città altri casi di installazione permanente di un’opera di videoarte in un luogo di culto.
Viola è un autore che già dagli anni Settanta intraprende un lavoro sulla qualità “pittorica” dell’immagine digitale. Un lavoro tecnicamente sperimentale che, a partire dallo studio di Giotto e del Pontormo, giungerà ad importanti risultati nell’installazione The City of Man (1989) e in The Greeting (1995).
L’opera installata in San Marco è lo studio preparatorio di The Path, che fa parte di un ciclo commissionato a Viola dal Guggenheim Museum di Berlino, visibile solo a New York nella sua forma totale su cinque pannelli. Study for The Path si avvicina alla narratività dei sarcofagi presenti nel transetto meridionale di San Marco dove l’occhio del fruitore viene indotto ad usare la medesima chiave di lettura. Il desiderio profondo è quello di far emergere l’essenza dell’immagine elettronica che si dispiega in una scena, per così dire, fissa e nel contempo mobile.
Ciò che vediamo in The Path è permesso dalla luce del solstizio d’estate, che guida la lettura di un trittico in cui il movimento di una serie variegata di personaggi lascia intendere una medesima direzionalità pur nella differenza culturale: un medesimo sentiero, senza interruzione da seguire dentro una fitta trama naturale, quasi fosse una navata di un’architettura religiosa. Ma il movimento induce a intravedere anche la necessità di un attraversamento, di un passaggio da un mondo ad un altro, da una dimensione cronologica, convenzionale ad una più psicologica, dalla narrazione al colore, dalla storia alla passione in sé e per sé.
Inoltre, durante la serata verranno presentati due libretti: il primo dal titolo “Un’introduzione alla chiesa di San Marco a Milano” è un testo che introduce alla chiesa di San Marco: per i parrocchiani e per i milanesi ma anche per i numerosi turisti che desiderano essere introdotti alla metropoli lombarda. Ci si domanda che cosa rappresenti propriamente una chiesa sul territorio e quale impatto abbia sulla conformazione urbanistica in perenne movimento; quale ingrediente costituisca rispetto ai nostri itinerari quotidiani, dettati dall’abitudine o dalla necessità; e ancora: quale scenario si apra se entriamo da un ingresso piuttosto che da un altro, dove cada il nostro occhio, cosa cerchi il nostro spirito.
Il secondo testo “Antico e Nuovo” è una introduzione a due opere che ci sono nella chiesa di San Marco: il “Battesimo di Sant’Agostino” di Giovanni Battista Crespi, detto il Cerano e appunto l’opera di Bill Viola “Study for The Path”. Un saggio che riflette sui rapporti e le interdipendenze tra il portato della tradizione e le nuove tecnologie.