Ricordiamo tutti le inquietanti e intriganti vicende ambientate da Umberto Eco nella biblioteca de Il nome della rosa…
Ma c’è una Biblioteca reale e concreta, ancora oggi centro di cultura internazionale, dove il Medioevo è di casa: parliamo dell’Ambrosiana, voluta dal cardinale Federico Borromeo di manzoniana memoria nel 1609, tra le prime al mondo aperte al pubblico, ricca di uno straordinario patrimonio tra codici, manoscritti e rari libri a stampa.
In questi giorni, infatti, e fino al prossimo 23 luglio, è in corso una mostra che illustra i molteplici aspetti dell’epoca medievale attraverso i preziosi documenti conservati nella Biblioteca Ambrosiana, allestita nelle prime sale della Pinacoteca (piazza Pio XI, Milano).
Dove, così, si può compiere un autentico viaggio nell’immaginario dell’età di mezzo, tra letteratura e filosofia, religione e scienza, musica e medicina, da Oriente e Occidente (e quindi con testi in greco e in latino), con particolare attenzione alle figure femminili e alla storia di Milano.
Insomma, un’occasione eccezionale e da non perdere per ammirare capolavori unici dell’Ambrosiana, solitamente riservati agli studiosi.
Come racconta Luca Frigerio con un ampio articolo sull’inserto Milano7 di Avvenire e in questo video