Con il mese di maggio cresce l’opportunità di visitare il Museo Baroffio e del Santuario: oltre agli abituali giovedì, sabato e domenica (9.30-12.30;15-18.30) si aggiungono i pomeriggi di martedì e mercoledì (15 – 18.30). L’aumento delle ore di apertura, reso possibile grazie alla disponibilità del VAMI Varese, rimarrà valido fino alla fine di settembre. Sabato 1 maggio il museo sarà regolarmente aperto (9.30 – 12.30;15 – 18.30).
Per “festeggiare” i nuovi giorni di apertura si propone un fitto calendario di visite guidate, modulato secondo i desideri espressi dal pubblico all’avvio della stagione 2010.
Martedì 4 e mercoledì 5 maggio, ore 16.00:
visita al Museo e al terrazzo panoramico
Si inizia con la visita generale al Museo, resa speciale dalla possibilità di salire – al termine della stessa- sul terrazzo panoramico del Museo, di norma non accessibile, per guardare da un’insolita prospettiva il santuario e il suo campanile e per godere di una meravigliosa vista con scorci inediti a picco sul borgo, sui laghi e sulla pianura.
Martedì 11 e mercoledì 12 maggio, ore 16.00:
visita alla sezione di arte sacra contemporanea
Si prosegue con la visita dedicata alla sezione d’arte sacra contemporanea del Museo, costituita da una sessantina di dipinti, opere grafiche, sculture di noti artisti del XX secolo. Accanto a nomi già legati alla storia recente del Sacro Monte, come Floriano Bodini, Enrico Manfrini, Renato Guttuso o Trento Longaretti, trovano spazio tra gli altri Bernard Buffet, Amedeo Brogli, Primo Conti, Aldo Carpi, Luigi Filocamo, Angelo Frattini, Henri Matisse, Luciano Minguzzi, Giuseppe Montanari, Oreste Quattrini, Mario Radice, Mario Sironi, Aligi Sassu, Lello Scorzelli, Vittorio Tavernari. L’interessante varietà di tecniche e stili trova comune denominatore nel tema mariano, secondo il desiderio di Mons. Pasquale Macchi, anima del restauro complessivo del Museo e donatore della maggior parte delle opere moderne.
Martedì 18 e mercoledì 19 maggio, ore 16.00:
Quando la natura si fa simbolo. Piante, fiori e frutti nelle opere del Museo
Per la terza settimana di maggio si ripropone un itinerario “primaverile”: una passeggiata virtuale tra ulivi, gelsi, aquilegie, iris, gigli, mele, uva alla scoperta dei significati nascosti nei particolari naturalistici di dipinti, miniature, sculture e paliotti. Perché Gesù Bambino spesso tiene in mano una mela? Perché gigli e iris sono sempre messi in relazione con la Madonna? Perché l’ulivo è simbolo di pace? Perché Ludovico il Moro scelse il gelso come pianta che lo rappresentasse, tanto da affidare agli intrecci delle sue foglie e delle sue more la trama decorativa del prezioso paliotto, oggi in Museo, donato dal duca di Milano al Santuario di S. Maria del Monte?
Tutte le visite sono comprese nel costo del biglietto d’ingresso (intero € 3,00; ridotto € 1,00). Con il mese di maggio cresce l’opportunità di visitare il Museo Baroffio e del Santuario: oltre agli abituali giovedì, sabato e domenica (9.30-12.30;15-18.30) si aggiungono i pomeriggi di martedì e mercoledì (15 – 18.30). L’aumento delle ore di apertura, reso possibile grazie alla disponibilità del VAMI Varese, rimarrà valido fino alla fine di settembre. Sabato 1 maggio il museo sarà regolarmente aperto (9.30 – 12.30;15 – 18.30).Per “festeggiare” i nuovi giorni di apertura si propone un fitto calendario di visite guidate, modulato secondo i desideri espressi dal pubblico all’avvio della stagione 2010.Martedì 4 e mercoledì 5 maggio, ore 16.00:visita al Museo e al terrazzo panoramicoSi inizia con la visita generale al Museo, resa speciale dalla possibilità di salire – al termine della stessa- sul terrazzo panoramico del Museo, di norma non accessibile, per guardare da un’insolita prospettiva il santuario e il suo campanile e per godere di una meravigliosa vista con scorci inediti a picco sul borgo, sui laghi e sulla pianura.Martedì 11 e mercoledì 12 maggio, ore 16.00:visita alla sezione di arte sacra contemporaneaSi prosegue con la visita dedicata alla sezione d’arte sacra contemporanea del Museo, costituita da una sessantina di dipinti, opere grafiche, sculture di noti artisti del XX secolo. Accanto a nomi già legati alla storia recente del Sacro Monte, come Floriano Bodini, Enrico Manfrini, Renato Guttuso o Trento Longaretti, trovano spazio tra gli altri Bernard Buffet, Amedeo Brogli, Primo Conti, Aldo Carpi, Luigi Filocamo, Angelo Frattini, Henri Matisse, Luciano Minguzzi, Giuseppe Montanari, Oreste Quattrini, Mario Radice, Mario Sironi, Aligi Sassu, Lello Scorzelli, Vittorio Tavernari. L’interessante varietà di tecniche e stili trova comune denominatore nel tema mariano, secondo il desiderio di Mons. Pasquale Macchi, anima del restauro complessivo del Museo e donatore della maggior parte delle opere moderne.Martedì 18 e mercoledì 19 maggio, ore 16.00:Quando la natura si fa simbolo. Piante, fiori e frutti nelle opere del MuseoPer la terza settimana di maggio si ripropone un itinerario “primaverile”: una passeggiata virtuale tra ulivi, gelsi, aquilegie, iris, gigli, mele, uva alla scoperta dei significati nascosti nei particolari naturalistici di dipinti, miniature, sculture e paliotti. Perché Gesù Bambino spesso tiene in mano una mela? Perché gigli e iris sono sempre messi in relazione con la Madonna? Perché l’ulivo è simbolo di pace? Perché Ludovico il Moro scelse il gelso come pianta che lo rappresentasse, tanto da affidare agli intrecci delle sue foglie e delle sue more la trama decorativa del prezioso paliotto, oggi in Museo, donato dal duca di Milano al Santuario di S. Maria del Monte?Tutte le visite sono comprese nel costo del biglietto d’ingresso (intero € 3,00; ridotto € 1,00).