Lo scorso 9 ottobre è morto a Roma, all’età di 97 anni, l’artista Janos Hajnal, autore delle vetrate moderne del Duomo di Milano. Ungherese di nascita (era nato a Budapest il 27 agosto 1913), Hajnal si era trasferito in Italia nel 1948, dove è rimasto per tutta la sua lunga e intensa carriera artistica. Il suo primo incontro con l’Italia era avvenuto a 18 anni, quando partì a piedi dall’Ungheria per raggiungere a piedi Firenze per ammirarne i capolavori. Insignito delle più alte onoreficenze accademiche in Italia e in Ungheria, Hajnal è stato pittore e illustratore, ma si è distinto soprattutto nella creazione di mosaici e di vetrate, come quelle, nel 1955, per il Duomo di Milano.
Le vetrate di Janos (italianizzato in “Giovanni”) Hajnal si possono ammirare in diverse chiese e basiliche di Roma (come il grande rosone della facciata di Santa Maria Maggiore): sue sono anche le vetrate che danno luce all’Aula Paolo VI (o Aula Nervi) in Vaticano. Ma le opere dell’artista ungherese sono presenti anche in edifici sacri di varie città italiane (da Prato a Gaeta, da Udine a L’Aquila), nonchè in Brasile, in Svizzera, in Spagna e negli Stati Uniti.
La collaborazione di Hajnal con la Veneranda Fabbrica del Duomo risale al 1953, quando vinse il concorso di tre vetrate istoriate di 35 metriquadri per la facciata della cattedrale di Milano. Le vetrate, inaugurate due anni più tardi, rappresentano La Chiesa, La Trinità e La Sinagoga. Si tratta di opere che riportano al clima dei vetri gotici d’Oltralpe. Come osservava l’architetto Ernesto Brivio, infatti, «il merito di Giovanni Hajnal sta proprio qui, non quale imitatore, bensì come artista che seppe riscoprire l’intimo valore della vetrata, ritrovarne l’antico e affascinante linguaggio spirituale riproposto come frutto della sua sofferta ricerca, come dono della sua sensibilità creativa, come risultato di una raffinatissima tecnica e con el significazioni di contenuto che scaturiscono da una convinta profonda simbologia».
Sempre per il Duomo di Milano, nel 1988 Hajnal ha realizzato la Vetrata dei Cardinali: si trova nella navata esterna destra e rappresenta due pastori della Chiesa Ambrosiana, il card. Andrea Carlo Ferrari e il card. Alfredo Idelfonso Schuster, entrambi beatificati. Un’opera che ha segnato il completamento della serie delle vetrate istoriate del Duomo di Milano, iniziata nel XV secolo. Lo scorso 9 ottobre è morto a Roma, all’età di 97 anni, l’artista Janos Hajnal, autore delle vetrate moderne del Duomo di Milano. Ungherese di nascita (era nato a Budapest il 27 agosto 1913), Hajnal si era trasferito in Italia nel 1948, dove è rimasto per tutta la sua lunga e intensa carriera artistica. Il suo primo incontro con l’Italia era avvenuto a 18 anni, quando partì a piedi dall’Ungheria per raggiungere a piedi Firenze per ammirarne i capolavori. Insignito delle più alte onoreficenze accademiche in Italia e in Ungheria, Hajnal è stato pittore e illustratore, ma si è distinto soprattutto nella creazione di mosaici e di vetrate, come quelle, nel 1955, per il Duomo di Milano. Le vetrate di Janos (italianizzato in “Giovanni”) Hajnal si possono ammirare in diverse chiese e basiliche di Roma (come il grande rosone della facciata di Santa Maria Maggiore): sue sono anche le vetrate che danno luce all’Aula Paolo VI (o Aula Nervi) in Vaticano. Ma le opere dell’artista ungherese sono presenti anche in edifici sacri di varie città italiane (da Prato a Gaeta, da Udine a L’Aquila), nonchè in Brasile, in Svizzera, in Spagna e negli Stati Uniti. La collaborazione di Hajnal con la Veneranda Fabbrica del Duomo risale al 1953, quando vinse il concorso di tre vetrate istoriate di 35 metriquadri per la facciata della cattedrale di Milano. Le vetrate, inaugurate due anni più tardi, rappresentano La Chiesa, La Trinità e La Sinagoga. Si tratta di opere che riportano al clima dei vetri gotici d’Oltralpe. Come osservava l’architetto Ernesto Brivio, infatti, «il merito di Giovanni Hajnal sta proprio qui, non quale imitatore, bensì come artista che seppe riscoprire l’intimo valore della vetrata, ritrovarne l’antico e affascinante linguaggio spirituale riproposto come frutto della sua sofferta ricerca, come dono della sua sensibilità creativa, come risultato di una raffinatissima tecnica e con el significazioni di contenuto che scaturiscono da una convinta profonda simbologia». Sempre per il Duomo di Milano, nel 1988 Hajnal ha realizzato la Vetrata dei Cardinali: si trova nella navata esterna destra e rappresenta due pastori della Chiesa Ambrosiana, il card. Andrea Carlo Ferrari e il card. Alfredo Idelfonso Schuster, entrambi beatificati. Un’opera che ha segnato il completamento della serie delle vetrate istoriate del Duomo di Milano, iniziata nel XV secolo.