«Andrea, mettiamoci d’accordo: tu mi dici in quale concerto sbaglierai apposta una nota, io ci scommetto sopra e poi dividiamo!». Alla singolare, scherzosa, proposta abbiamo assistito nel teatro del Centro Asteria di Milano, dove è in corso il Festival chitarristico Corde d’Autunno. L’Andrea interpellato è Andrea Dieci, chitarrista di fama internazionale� non solo per la precisione tecnica delle sue esibizioni ma soprattutto per la qualità delle sue interpretazioni.
Un’occasione per verificare subito se la curiosa trattativa è andata a buon fine si presenta sabato 11 dicembre alle 18 quando il concerto di Andrea Dieci (ad ingresso libero e gratuito) aprirà la terza e conclusiva giornata del Festival.
Il programma è molto interessante e propone alcuni capisaldi del repertorio per chitarra: Dionisio Aguado, Rondò brillante op. 2 n. 1; Toru Takemitsu, 2 Canzoni da “12 Songs”; Joaquin Rodrigo, Tre Pezzi Spagnoli (Fandango-Passacaglia-Zapateado) e Benjamin Britten, Nocturnal after John Dowland op. 70. Brano straordinario, quest’ultimo, ma sempre più difficile da ascoltare nei recital chitarristici e che, di certo, richiamerà molto pubblico. Così è stato anche per i precedenti concerti di Rolf Lislevand, liutista norvegese tra i più importanti del panorama internazionale, e dell’affermato Duo Bonfanti: il primo dedicato alla musica antica (con sfumature quasi rockeggianti!) ed il secondo al repertorio ottocentesco su copie di strumenti d’epoca, oltre a composizioni moderne.
Accanto al concerto anche l’ultima “due giorni” del Festival proporrà il consueto schema che prevede al sabato il laboratorio dell’orchestra di chitarre e la domenica la masterclass con il Maestro Dieci, una conferenza (alle ore 18) del chitarrista e compositore Nicola Jappelli, che presenterà la sua nuova opera Sei intonazioni, ed a seguire i saggi delle masterclass di chitarra solista e dell’orchestra (rispettivamente alle 19.30 e alle 21). Per entrambe le giornate (dalle 17) sarà sempre aperta la mostra di liuteria.
Come è evidente da questa presentazione Corde d’Autunno non si limita ad offrire al pubblico una serie di concerti di alto livello ma è una proposta articolata che abbraccia tutti gli ambiti di interesse per il mondo della chitarra classica e che può essere gradita anche da chi non è chitarrista per professione o per diletto ma è semplicemente appassionato di musica.
Un’iniziativa interessante anche perché in controtendenza rispetto al momento attuale di generalizzata crisi per la cultura. Nasce, infatti, proprio mentre in Italia ed all’estero numerose manifestazioni musicali, anche molto importanti, si ridimensionano notevolmente o addirittura chiudono!
Obiettivo del Festival, ci spiega il suo ideatore e direttore artistico Marco Ramelli (anch’egli chitarrista) «è offrire a Milano un evento di qualità, capace di valorizzare e dare spazio ai giovani chitarristi che vi studiano musica e che coinvolga tutte le istituzioni musicali senza campanilismi». Quest’anno hanno partecipato i Conservatori di Milano, Novara e Darfo Boario Terme, e le milanesi Accademia Internazionale della Musica e Accademia di Perfezionamento Giulio Regondi. Da queste realtà provengono i giovani concertisti esordienti ai quali, continua il maestro Ramelli, «abbiamo voluto offrire la possibilità di esibirsi in modo professionale davanti ad un vasto pubblico e l’occasione di vivere esperienze didattiche di qualità con docenti di livello internazionale».
Una formula che ha ben funzionato vista la notevole affluenza anche agli eventi collaterali: circa 60 iscritti alle masterclass e ai laboratori d’orchestra di chitarre, provenienti da molte scuole di musica di Lombardia ed oltre «abbiamo avuto iscritti anche da Valle d’Aosta, Trentino, Piemonte, Liguria e Emilia Romagna» precisa con soddisfazione Ramelli.
Occasioni che sono state accolte con entusiasmo dagli studenti, dai maestri e da tutti i concertisti che abbiamo avuto modo di incontrare negli spazi del Centro Asteria nelle due prime giornate, rimanendo particolarmente colpiti dai numerosi giovani presenti.«Sono molto contento – aggiunge ancora Ramelli – anche della partecipazione di tanti giovani maestri liutai che grazie alla bellezza dei loro lavori artigianali hanno dato lustro alla manifestazione» e, conclude «mi lasci pubblicamente ringraziare Marta Dolzadelli ed il Centro Asteria, in particolare suor Elisabetta, il cui aiuto e la cui disponibilità sono stati fondamentali per renderla possibile». «Andrea, mettiamoci d’accordo: tu mi dici in quale concerto sbaglierai apposta una nota, io ci scommetto sopra e poi dividiamo!». Alla singolare, scherzosa, proposta abbiamo assistito nel teatro del Centro Asteria di Milano, dove è in corso il Festival chitarristico Corde d’Autunno. L’Andrea interpellato è Andrea Dieci, chitarrista di fama internazionale� non solo per la precisione tecnica delle sue esibizioni ma soprattutto per la qualità delle sue interpretazioni.Un’occasione per verificare subito se la curiosa trattativa è andata a buon fine si presenta sabato 11 dicembre alle 18 quando il concerto di Andrea Dieci (ad ingresso libero e gratuito) aprirà la terza e conclusiva giornata del Festival.Il programma è molto interessante e propone alcuni capisaldi del repertorio per chitarra: Dionisio Aguado, Rondò brillante op. 2 n. 1; Toru Takemitsu, 2 Canzoni da “12 Songs”; Joaquin Rodrigo, Tre Pezzi Spagnoli (Fandango-Passacaglia-Zapateado) e Benjamin Britten, Nocturnal after John Dowland op. 70. Brano straordinario, quest’ultimo, ma sempre più difficile da ascoltare nei recital chitarristici e che, di certo, richiamerà molto pubblico. Così è stato anche per i precedenti concerti di Rolf Lislevand, liutista norvegese tra i più importanti del panorama internazionale, e dell’affermato Duo Bonfanti: il primo dedicato alla musica antica (con sfumature quasi rockeggianti!) ed il secondo al repertorio ottocentesco su copie di strumenti d’epoca, oltre a composizioni moderne.Accanto al concerto anche l’ultima “due giorni” del Festival proporrà il consueto schema che prevede al sabato il laboratorio dell’orchestra di chitarre e la domenica la masterclass con il Maestro Dieci, una conferenza (alle ore 18) del chitarrista e compositore Nicola Jappelli, che presenterà la sua nuova opera Sei intonazioni, ed a seguire i saggi delle masterclass di chitarra solista e dell’orchestra (rispettivamente alle 19.30 e alle 21). Per entrambe le giornate (dalle 17) sarà sempre aperta la mostra di liuteria.Come è evidente da questa presentazione Corde d’Autunno non si limita ad offrire al pubblico una serie di concerti di alto livello ma è una proposta articolata che abbraccia tutti gli ambiti di interesse per il mondo della chitarra classica e che può essere gradita anche da chi non è chitarrista per professione o per diletto ma è semplicemente appassionato di musica.Un’iniziativa interessante anche perché in controtendenza rispetto al momento attuale di generalizzata crisi per la cultura. Nasce, infatti, proprio mentre in Italia ed all’estero numerose manifestazioni musicali, anche molto importanti, si ridimensionano notevolmente o addirittura chiudono!Obiettivo del Festival, ci spiega il suo ideatore e direttore artistico Marco Ramelli (anch’egli chitarrista) «è offrire a Milano un evento di qualità, capace di valorizzare e dare spazio ai giovani chitarristi che vi studiano musica e che coinvolga tutte le istituzioni musicali senza campanilismi». Quest’anno hanno partecipato i Conservatori di Milano, Novara e Darfo Boario Terme, e le milanesi Accademia Internazionale della Musica e Accademia di Perfezionamento Giulio Regondi. Da queste realtà provengono i giovani concertisti esordienti ai quali, continua il maestro Ramelli, «abbiamo voluto offrire la possibilità di esibirsi in modo professionale davanti ad un vasto pubblico e l’occasione di vivere esperienze didattiche di qualità con docenti di livello internazionale».Una formula che ha ben funzionato vista la notevole affluenza anche agli eventi collaterali: circa 60 iscritti alle masterclass e ai laboratori d’orchestra di chitarre, provenienti da molte scuole di musica di Lombardia ed oltre «abbiamo avuto iscritti anche da Valle d’Aosta, Trentino, Piemonte, Liguria e Emilia Romagna» precisa con soddisfazione Ramelli.Occasioni che sono state accolte con entusiasmo dagli studenti, dai maestri e da tutti i concertisti che abbiamo avuto modo di incontrare negli spazi del Centro Asteria nelle due prime giornate, rimanendo particolarmente colpiti dai numerosi giovani presenti.«Sono molto contento – aggiunge ancora Ramelli – anche della partecipazione di tanti giovani maestri liutai che grazie alla bellezza dei loro lavori artigianali hanno dato lustro alla manifestazione» e, conclude «mi lasci pubblicamente ringraziare Marta Dolzadelli ed il Centro Asteria, in particolare suor Elisabetta, il cui aiuto e la cui disponibilità sono stati fondamentali per renderla possibile».