I battisteri, così come i fonti battesimali posti al loro interno, si presentano per lo più con pianta e forma ottagonale. Fu sant’Ambrogio, con tutta la sua autorità, a legare profondamente il numero “otto” al rito del battesimo, ricordando come Cristo risorse proprio otto giorni dopo il suo ingresso a Gerusalemme, «annunciando così ai popoli la vera Salvezza».
Otto, dunque, come sigillo della Nuova Alleanza, come realizzazione delle promesse espresse nell’Antico Testamento: l’“ottavo giorno” è quello della resurrezione di Cristo, il completamento della Creazione, il superamento del tempo dell’uomo, la nuova Vita a cui il catecumeno è ammesso attraverso il battesimo. Otto giorni dopo la sua nascita, dicono gli evangelisti, Gesù fu portato al Tempio. Otto sono le beatitudini evangeliche, ma otto sono anche quanti scamparono al diluvio insieme a Noè, dando origine ad una nuova stirpe di uomini. E l’arte cristiana fece dell’otto, e dei suoi multipli, il numero simbolo prediletto.
Luca Frigerio