A Natale mancano ancora tre mesi, ma il Museo diocesano di Milano ha già annunciato il suo splendido «dono» per tutti noi. Nei Chiostri di Sant’Eustorgio, infatti, a partire dal 29 ottobre, arriva un nuovo, straordinario capolavoro che ci accompagnerà per tutto il tempo di Avvento, di Natale e dell’Epifania, fino al prossimo 2 febbraio: l’«Adorazione dei Magi» di Botticelli, uno dei tesori delle Gallerie degli Uffizi di Firenze (tutte le informazioni su www.chiostrisanteustorgio.it ).
È una tradizione, quella del «Capolavoro per Milano», che si rinnova ogni anno, attesa e desiderata da tutti gli amanti dell’arte e del bello: nelle diverse edizioni, la prossima sarà ormai la sedicesima, il Diocesano ha presentato opere straordinarie dei più grandi maestri, provenienti dai più importanti musei di tutto il mondo. Autentiche «icone» di bellezza, sempre accompagnate da percorsi di approfondimento storico-artistico, ma anche da proposte di meditazione spirituale.
L’«Adorazione dei Magi» degli Uffizi è un’opera giovanile di Botticelli, realizzata tra il 1470 e il 1475, quando cioè il pittore aveva circa trent’anni.
Maria, al centro della scena in posizione preminente, offre Gesù all’omaggio dei sapienti giunti dal lontano Oriente, seguendo la stella che ancora brilla, in pieno giorno, sulla testa del «re dei re». L’ambiente che accoglie la Madre e il Figlio, dalle forti suggestioni mantegnesche, appare al tempo stesso come grotta e come stalla, secondo il racconto dei Vangeli (canonici ed apocrifi).
Come di consueto nelle rappresentazioni del tempo, i Magi sono accompagnati da un corteo di uomini di diversa età, dagli abiti per lo più sfarzosi, a sottolinearne il lignaggio e l’importanza, ma anche a distinguerne il ruolo: militari, studiosi, diplomatici. Come avveniva nelle delegazioni che giungevano in Italia da Bisanzio, fin dai giorni memorabili del Concilio di Firenze, svoltosi nel 1439.
Ma questo sontuoso dipinto di Botticelli appare come una sorta di «ritratto di famiglia» dei signori di Firenze: i Medici. Dove nel canuto magio che si prostra davanti al Bambin Gesù si può riconoscere Cosimo il Vecchio, il capostipite della signoria fiorentina dei Medici, scomparso nel 1464. Mentre gli altri due magi avrebbero le sembianze dei suoi figli, anch’essi già morti all’epoca in cui l’opera fu realizzata: Piero il Gottoso e Giovanni, che gli sta accanto, vestito di bianco. Nella tavola si riconosce anche Lorenzo il Magnifico e suo fratello minore Giuliano. Botticelli, invece, potrebbe essersi ritratto nel giovane al margine sinistro, che si gira a incrociare il nostro sguardo di spettatori, di ieri e di oggi.