Nei giorni scorsi fra Pierbattista Pizzaballa, Custode di Terra Santa, ha rilasciato al Franciscan Media Center, centro multimediale della Custodia, la prima intervista relativa alla nascita del Terra Sancta Museum, spiegando le molte e profonde ragioni che hanno spinto i frati della Custodia a sostenerlo e promuoverlo.
«Il Terra Sancta Museum vuole ripercorrere le radici del cristianesimo e di questa terra, perché questo paese ha una storia in cui la presenza cristiana è evidente, come quella ebraica ed islamica, ma ha bisogno di essere mostrata e fatta conoscere meglio, in maniera organica. I cristiani pur essendo una piccola minoranza sono sempre stati e sono ancora oggi una presenza culturalmente molto vivace e ricca, che ha contribuito in maniera enorme a costruire relazioni, non soltanto con la popolazione locale, ma anche con le tante società nel mondo. Questa realtà è giusto che oggi venga è conosciuta e divulgata».
«Il progetto – ha spiegato ancora Pizzaballa – nasce dal desiderio più generale, di investire sulla cultura e sulla storia, ma anche da un desiderio più nascosto di conoscere il nostro passato, per avere un migliore senso di appartenenza, una identità più definita. A Gerusalemme questa necessità si percepisce in maniera evidente. Abbiamo bisogno di rileggere e di conoscere la nostra storia per poter vivere il presente in maniera più serena. Se ci rendiamo conto di come gran parte dei fenomeni attuali – sociali, politici, religiosi – siano già stati vissuti dai nostri padri e dai nostri nonni, possiamo ridimensionare i problemi, metterli nelle giuste dimensioni, prendere le distanze, in modo da trovare la forza per costruire e investire nel futuro»
«Il Museo sarà fonte di sviluppo sociale o economico anche per la popolazione locale. Musei, archivi, biblioteche, non sono solo depositi dove si mette materiale, ma sono istituzioni culturali che hanno una conseguenza economica e creano opportunità di lavoro anche per la comunità residente, non solo di religione cristiana. Questo d’altro canto è uno dei compiti che la Custodia assolve da diversi secoli in questo territorio. Nei luoghi dove sorgerà il Museo un tempo vi erano la calzoleria, la falegnameria, la ferreria ecc. Oggi queste realtà non esistono più perché sono cambiati i tempi, ma l’idea è di continuare, di crearne altre, di portare avanti questo legame, questa relazione – anche economica – con questa terra»
Il Progetto
Il Museo affronta il tema della storia cristiana e francescana in Terra Santa. Agli innumerevoli pellegrini e visitatori, provenienti dal mondo intero, è proposto un percorso culturale flessibile, metodologicamente rigoroso e suddiviso in tre distinti momenti, distribuito nella Città Vecchia di Gerusalemme e, in futuro, esteso ad altre sedi in Terra Santa.
Un unico complesso espositivo di 2.573 m2, composto da tre musei (Archeologico, Multimediale e Storico) con differenti obiettivi informativi e distribuiti in due sedi esistenti, distanti tra loro circa 1500 metri e vicini alle principali mete di pellegrinaggio e turistiche di Gerusalemme (La Spianata delle Moschee, Il Muro del Pianto e il Santo Sepolcro).
Terra Sancta Museum si connota per un forte intento didattico, ma anche per la ricchezza di contenuti e tesori artistici di grande impatto estetico ed emotivo.
La volontà dei promotori è quella di valorizzare il loro patrimonio storico, archeologico e artistico di valore inestimabile, di renderlo accessibile a tutti e allo stesso tempo di evitarne la dispersione, favorendone il restauro e la conservazione.
Gli scavi archeologici condotti nei Luoghi Santi nel corso degli ultimi 150 anni e moltissime donazioni avvenute nei corso dei secoli, hanno contribuito a creare straordinarie e rare collezioni di scultura, dipinti, oreficeria, libri miniati, paramenti liturgici e preziosi documenti d’archivio, che spaziano cronologicamente dall’epoca cananea (circa 2000 a.C.) ad oggi.
Il criterio-guida espositivo prescelto dal Comitato scientifico è di tipo geografico-evangelico per il museo archeologico, determinato in parte dalla storia e dalla natura stessa degli scavi archeologici che qui vengono documentati, ma anche dall’interesse del pubblico cui si rivolge il museo. Per quello storico si è scelto un criterio storico-tematico, assecondando ed evidenziando le missioni storiche della Custodia di Terra Santa e le sue relazione con gli Stati Europei.
La Custodia di Terra Santa
Ente Fondatore è la Custodia di Terra Santa, fraternità di religiosi (Frati Minori) che da oltre 800 anni custodisce i luoghi della Redenzione, in concerto con lo Studium Biblicum Franciscanum, Istituzione scientifica per la ricerca e l’insegnamento accademico della Sacra Scrittura e dell’archeologia dei paesi biblici, con sede sempre a Gerusalemme. Quest’ultima ha fornito la consulenza tecnica e scientifica al progetto grazie al supporto di un comitato guidato da Eugenio Alliata, Direttore Museo Archeologico Studium Biblicum Franciscanum, e composto da professori dell’Istituto biblico, Ibrahim Nahib, Tomislav Vuk, Stephane Milovitch e Massimo Pazzini.
La fase di analisi e studio delle collezioni e la progettazione, durate oltre un anno, si sono concluse alla fine del 2012. In questi mesi si avvieranno i lavori di ristrutturazione architettonica degli spazi e di allestimento che termineranno nel 2015.
Il direttore del progetto museologico è Gabriele Allevi, il quale ha curato l’ordinamento, individuato la metodologia espositiva e un rigoroso linguaggio stilistico nell’allestimento che ha tenuto conto di diversi presupposti: le finalità culturali dettate dalla committenza, i patrimoni a disposizione, gli ambienti architettonici destinati ad accogliere i musei e i diversi pubblici a cui il Museo si rivolge. La progettazione architettonica e la direzione lavori di allestimento, sono a cura dello Studio GTRF Tortelli e Frassoni Architetti Associati di Brescia che ha portato all’impresa la sua enorme esperienza nel campo della musealizzazione dei siti archeologici in Italia.
Una grande mostra a Versailles
Dal prossimo mese si terrà al Chateau de Versailles una grande mostra dal titolo Le Trésor du Saint-Sépulcre (16 aprile – 14 luglio 2013). La maggior parte delle opere prestate dalla Custodia di Terra Santa, torneranno a Gerusalemme per essere esposte in maniera permanente nell’erigenda sede museale.
A metà maggio i padri francescani e i consulenti, architetti, museologi che hanno dato vita al progetto lo presenteranno in maniera istituzionale in Italia a Milano.
L’evoluzione dei lavori potrà essere seguita sul sito www.terrasanctamuseum.org attivo da fine marzo 2013.