Alla Galleria San Fedele e al Museo San Fedele di Milano (Galleria Hoepli, 3) fino al prossimo 8 febbraio è in corso la personale di Nicola Samorì, tra i più affermati artisti italiani, nato nel 1977 a Forlì e diplomato all’Accademia di Belle Arti di Bologna.
Nella storia dell’Occidente, da sempre la ferita ha costituito un leitmotiv in grado di accomunare arte, musica, letteratura, sociologia… Parlare di squarcio significa sondare le più profonde dimensioni del corpo, del dolore, del limite, aspetti che se da un lato rifuggiamo, dall’altro riemergono nelle nostre vite con forza e insistenza, a iniziare dal momento stesso in cui nasciamo. Di fatto, tra mito e storia, sacro e profano, la ferita è un archetipo che affiora come elemento ineliminabile della vita umana. Non solo, dalla ferita nasce la bellezza. È interessante ricordare come nella mitologia greca, Venere, la dea della bellezza e dell’amore, nasca da un gesto di violenza, dall’evirazione di Urano da parte del figlio Cronos.
Il titolo della mostra di Nicola Samorì, «Intra vulnera tua», è parte di un versetto della preghiera di origine medioevale dell’Anima Christi «Intra vulnera tua absconde me».
Il fedele entra in comunione con Cristo, entrando nelle piaghe del suo corpo.
Per informazioni: www.centrosanfedele.net.