Ancora oggi il capitolo settimo della Lettera ai Romani ci appare come uno dei passaggi più schietti e disincantati della Scrittura: «Non riesco a capire ciò che faccio: infatti io faccio non quello che voglio, ma quello che detesto» (Rm 7,15). Quante volte ci siamo ritrovati a fare la stessa amara constatazione nel nostro vissuto.
Paolo non fa sconti a sé stesso e neanche a noi. Egli scava, lo ha fatto sin dal primo capitolo della Lettera, e stana tutti gli accomodamenti, tutti gli autoinganni.
Eppure, il fallimento non ha l’ultima parola. Certo, non è la nostra parola a sanare, ma la nostra voce può accogliere e far sua una Parola che viene dall’alto e risana.
Continua così il percorso di lettura orante della Lettera ai Romani proposto del gruppo Meic di Milano. Alla lettura corsiva quotidiana (lectio continua) si affianca l’incontro comunitario di lectio divina, che si terrà sabato 11 novembre dalle ore 15, presso la sala della Chiesa di San Giorgio al Palazzo a Milano (piazza San Giorgio, a metà di via Torino), e avrà il suo focus sul capitolo settimo della Lettera ai Romani.
Per qualsiasi informazione si può scrivere all’indirizzo e-mail del gruppo MEIC: circologuardini.meic@gmail.com