Venerdì 15 dicembre alle 18.30, presso la sede dell’ex Circolo Redaelli (ora Bottega Equo e Solidale ‘Migrando’ di coop Impronta), in via Scisciana 20, si terrà la presentazione del Calendario artistico 2024 de La Valle di Ezechiele, realizzato nella Casa Circondariale di Busto Arsizio.
“Il tatuatore è come un confessore: lui scrive la storia di un uomo sul suo corpo”. Così nel film di Gabriele Salvatores, ispirato al romanzo di cui porta il nome: “Educazione siberiana”. Si legge infatti nel testo di Nicolai Lilin: “Come si dice in Siberia, i tatuaggi bisogna ‘soffrirli’. Dopo aver vissuto qualcosa di particolare, lo si racconta tramite il tatuaggio come in una specie di diario”.
La quarta edizione del Calendario Artistico de “La Valle di Ezechiele” nasce da queste intuizioni: il tatuaggio come strumento di ascolto dell’interiorità, dei vissuti, delle storie delle persone, giunte in carcere. Ecco allora che a ogni mese ci sarà la foto di un tatuaggio, ma non solo. Dal 1 gennaio 2024, si potrà visionare – tramite Qr Code – i video delle persone che raccontano il perché di quale tatuaggio, da dove nasce, quale storia rivela. Un modo per far evadere e conoscere l’umanità delle persone recluse.
Saranno presenti venerdì Davide Caforio, che offerto la propria professionalità per condurre il progetto fotografico e video; Anna Bonanomi, Presidente de ‘La Valle di Ezechiele’; il sottoscritto; Pietro Roncari, Garante dei diritti dei detenuti per la città di Busto Arsizio.
E, special guest, Gian Maurizio Fercioni: il primo ad aprire un negozio di tatuaggi in Italia, precisamente a Milano nel 1974. QUI qualche notizia e QUI una bella intervista. Tra l’altro ha tatuato proprio Gabriele Salvatores… sarà bello farci raccontare da lui qualche retroscena del film. A moderare l’incontro Sabrina Gaiera, agente di rete da tanti anni presso il penitenziario di Busto Arsizio, per conto di cooperativa Intrecci, che ringraziamo per aver accettato di guidarci in questa bella serata.
L’orario è da aperitivo: non mancherà la Prison Beer, né le bontà della Bottega Equo e Solidale Migrando che ci ospita e cui pure va il nostro grazie.