Dalla Guerra dei trent’anni conclusa con la pace di Westfalia, alle guerre napoleoniche suggellate dal Congresso di Vienna, fino alla Seconda guerra mondiale e al successivo bipolarismo garantito da Stati Uniti e Unione Sovietica, la «pace» non è stata altro che l’ordine imposto dalle potenze vincitrici agli sconfitti. Con l’aiuto di Manlio Graziano (nella foto), docente di Geopolitica alla Sorbona, martedì 20 febbraio, alle 18, presso la Sala Napoleonica dell’Università degli Studi di Milano (via Sant’Antonio, 12) si cercherà di tracciare paralleli tra l’attualità, con il moltiplicarsi di conflitti a livello globale, e alcuni momenti chiave della storia moderna.
L’incontro, promosso dalla Cappellania universitaria presso l’Università Statale unitamente al Centro Martini di Milano-Bicocca, è proposto in occasione della pubblicazione del saggio di Manlio Graziano Disordine mondiale. Perché viviamo in un’epoca di crescente caos (Mondadori), un’accurata analisi dello scenario internazionale e delle sue linee di forza.
L’incontro è proposto in occasione della pubblicazione del saggio di Manlio Graziano Disordine mondiale. Perché viviamo in un’epoca di crescente caos (Mondadori), un’accurata analisi dello scenario internazionale e delle sue linee di forza.
Manlio Graziano vive a Parigi, dove insegna Geopolitica e Geopolitica delle religioni alla Paris School of International Affairs di SciencesPo e alla Sorbona.
Dirige il Nicholas Spykman International Center for Geopolitical Analysis, scrive su «Limes», «Gnosis» e il «Corriere della Sera» e collabora regolarmente con «International Affairs Forum».
È autore di numerosi saggi e monografie, tradotti in varie lingue, tra cui: Italia senza Nazione? (2007), Guerra santa e santa alleanza (2015), L’isola al centro del mondo (2018), Geopolitica (2019), Geopolitica della paura (2021).