Un docu-film e una serie podcast per raccontare “In Galera”
Quello di Bollate, a Milano, è il primo ristorante al mondo aperto dentro un istituto di pena. La storia del locale e di chi ci lavora ogni giorno ora è raccontata in un documentario, intitolato «Benvenuti in galera» e anche in una serie di podcast dove parlano i protagonisti di questa avventura.
Il film arriva al cinema in prima visione giovedì 11 gennaio alle ore 21 nella sala della Cineteca Milano Arlecchino di via San Pietro all’Orto 9.
Per la regia di Michele Rho, dopo l’anteprima al Filmmaker Festival 2023, il lavoro inizia così il suo viaggio sul grande schermo, dove rimarrà in programmazione alla Cineteca nei prossimi
giorni, prima di girare negli istituti circondariali, dove sarà proiettato per i detenuti.
«Il film documentario ci porta dentro un carcere cercando di abbattere paure e diffidenze attraverso le storie di chi sta cercando di riprendere in mano la propria vita» spiega il regista. Per i ragazzi il lavoro significa redenzione, vita e futuro: Davide, Said, Jonut, Chester, Domingo, Pavel hanno commesso errori e stanno cercando una seconda possibilità dalla vita».
Ideato da Silvia Polleri, il ristorante gourmet di alta classe (esito di un progetto sociale) è aperto a tutti: i camerieri indossano divise, e lo chef ha studiato nella scuola di Gualtiero Marchesi. Ma non è solo un luogo di lavoro e redenzione sociale per i detenuti ma anche un modo innovativo per la comunità esterna di entrare in contatto con la realtà penitenziaria, sconosciuta ai più.
I Podcast InGalera sono disponibili su Spotify e su tutte le principali piattaforme: si tratta di 5 episodi che raccontano la storia di questo “esperimento”, il cui progetto nacque nel 2015 da un’idea di “ABC La Sapienza in tavola”, cooperativa che fin dal 2003 si è specializzata in servizi di catering gestiti con lavoratori detenuti ammessi alle
misure alternative alla carcerazione.
La serie è stata ideata, scritta e prodotta da Officina del Podcast, la voce narrante è della giornalista Tiziana Ferrario, i testi di Francesca Mineo e Clara Collalti. La coop fino a oggi ha dato lavoro a oltre 100 persone recluse, realizzato 1.250 eventi di catering in esterna e ha accolto nel ristorante circa 100mila clienti. Tra i soci figura anche l’attuale chef, detenuto che sta terminando di scontare la sua pena.