Le comunità, come strutture terapeutiche, si stanno sempre più evolvendo per accogliere e far fronte ai bisogni legati ai “nuovi” disagi sociali, non solo tossicodipendenza ma anche problematiche psichiche o legate all’alimentazione, con l’obiettivo di un reinserimento sociale. Fabiano Gorla, responsabile della Comunità terapeutica residenziale Il Molino da 36 anni, racconta la sua visione e il ruolo civico de Il Molino, sottolineando – in questa occasione – quanto lo sport rappresenti uno degli strumenti più validi per la riabilitazione della persona.
Sabato 23 marzo sarà inaugurato il campo di calcetto della Comunità, da anni supportata da Fondazione Collegio della Guastalla attraverso la Cooperativa Sette. Un esempio di buona sinergia operativa che produce risultati.
Il programma della giornata comprende varie attività sportive con la squadra territoriale di pallavolo ma anche calcetto con l’obiettivo di passare una giornata insieme, anche con la visita delle persone che hanno potuto negli anni apprezzare il sostegno della Comunità. A metà pomeriggio il taglio del nastro per l’inaugurazione del nuovo campo di calcetto.
Il percorso del Il Molino è iniziato nel 1984, con la cura delle tossicodipendenze. Da allora, la Comunità lavora per stimolare il cambiamento in senso profondo e personale ricorrendo a precisi metodi terapeutici. Ora, come comunità terapeutica, vuole ulteriormente progredire per far crescere anche la dimensione espressiva delle proprie attività, arricchendo la sua offerta e aprendosi maggiormente ai contributi esterni, includendo anche laboratori di arte, musica, yoga, cucito. Attività che possono essere di grande aiuto per la ricostruzione della propria dimensione personale.
In questo senso, la Fondazione Collegio della Guastalla potrà essere ancora più preziosa con il suo sostegno. Il Presidente della Fondazione, Antonio Viscomi, ha espresso grande orgoglio per il supporto del Collegio della Guastalla e per il lavoro portato avanti in questi anni dalla Comunità: “Apprezziamo profondamente le attività de Il Molino – ha sottolineato Viscomi – soprattutto perché possiamo essere testimoni della sua capacità di adattamento negli anni: riconoscere l’importanza di offrire servizi sempre più complessi alle persone più fragili non è scontato e rappresenta il valore aggiunto della Comunità. Siamo onorati di fare parte di questo progetto: la forza di una società si misura anche in base alle proprie competenze nell’assistere coloro che hanno bisogni specifici e quindi necessitano un percorso personalizzato e strutturato”.