Attendevamo da tempo l’annuncio della beatificazione del nostro padre Clemente Vismara, nato ad Agrate Brianza e missionario in Myanmar. Finalmente sabato 2 aprile, nel primo pomeriggio, questo annuncio è arrivato. La comunità parrocchiale è stata avvisata dal suono festoso delle campane, interpretato da molti come la conferma della speranza covata nel cuore. Poi il parroco, durante le sante messe della domenica, ha provveduto a informare compiutamente tutta la comunità.
L’applauso spontaneo esploso durante le celebrazioni eucaristiche è stato il segno della gioia profonda e della soddisfazione: Agrate ha il suo beato! Una gioia che si deve tradurre però anche in un impegno: contemplare in lui un modello di vita, soprattutto uno stimolo a essere anche noi oggi sempre più coraggiosi nel testimoniare Gesù e nel vivere la carità, in particolare verso i più poveri.
Legata a questa bella notizia, ce n’è stata anche un’altra molto meno felice: il terremoto in Myanmar del 25 marzo scorso ha fatto crollare la chiesa e l’orfanatrofio edificati da padre Clemente nella sua prima missione a Monglin. Questo ci ha addolorato, ma ci ha anche suggerito una lodevole iniziativa: a ricordo della sua beatificazione, Agrate si impegna a ricostruire quella chiesa, magari con le stesse fattezze, proprio per rendere più perenne il ricordo del bene lì operato da padre Clemente.
Per il 26 giugno il comitato si è già messo all’opera preparando ciò che serve per l’avvenimento. Dato che la beatificazione è ormai imminente, si pensa di estendere a tutto l’anno prossimo le iniziative per far meglio conoscere la figura di padre Clemente. Tutto quanto faremo sarà in collegamento con il Pime, l’Istituto Missionario di cui padre Clemente faceva parte. È anche in allestimento un sito apposito, dove verranno presentate le varie iniziative e le indicazioni utili per una visita guidata ad Agrate.
Verso gli altari
«Padre Clemente, in lui vedere un modello di vita»
Agrate Brianza si appresta a vivere la beatificazione del missionario con questo proposito e l’impegno di riedificare la chiesa e l’orfanotrofio da lui costruiti in Myanmar e crollati dopo il terremoto del 25 marzo