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Quale sguardo?

UltimaDomenica dopo l’Epifania, del perdono. Visita Pastorale (Decanato di Melegnano) Melegnano - Comunità Pastorale “Dio Padre del Perdono”, 2 marzo 2025

2 Marzo 2025

1. La Visita Pastorale

La Visita Pastorale è l’occasione per dirvi: “Voi mi siete cari. Voi mi state a cuore”. Normalmente il Vescovo esprime la sua sollecitudine per le comunità inviando i preti e coloro che ricevono dal Vescovo il mandato di prendersi cura della Chiesa nel territorio. La Visita Pastorale è l’occasione per dirlo di persona.

La Visita Pastorale è l’occasione per esprimere e raccomandare la consapevolezza di essere parte della Chiesa di Milano, e di essere inseriti nella comunione cattolica. La Comunità Pastorale “Dio Padre del Perdono” è la forma istituzionale di pastorale di insieme che unisce i tre volti della comunità cristiana della città. Questa condivisione ha il vero fondamento spirituale nell’Adorazione Eucaristica permanente nella chiesa di San Rocco.

Le forze e le proposte si sono unite, come scrive la Relazione del Consiglio Pastorale, nella Caritas cittadina che favorisce il coordinamento dei vari ambiti operativi, e nella Parrocchia del Carmine sono attivi ambienti per rispondere alle necessità di questi anni (casa di accoglienza per famiglie, centro di ascolto, emporio solidale). Le due scuole parrocchiali dell’infanzia del Carmine e del Giardino si sono unite per un progetto comune diretto da una direttrice unica. Nell’ambito della pastorale giovanile sono stati creati percorsi comunitari per le diverse fasce di età e l’Oratorio di San Gaetano è l’Oratorio comunitario guidato da un nuovo Consiglio d’Oratorio unitario che è finalizzato a organizzare eventi comunitari nelle tre Parrocchie. Nell’ambito dell’Iniziazione Cristiana il percorso di catechesi è unitario.

Nella valutazione complessiva si rilevano ambiti da migliorare, ma anche si costata «lo sviluppo del senso di appartenenza alla Comunità Pastorale, la passione pastorale di molti dei suoi membri, la cui conoscenza reciproca si è approfondita e ha suscitato sentimenti di stima reciproca».

La Visita Pastorale è l’occasione per incoraggiare a sentirsi parte della Chiesa diocesana e a mettere a frutto le proposte, a partecipare alle convocazioni, a qualificare persone disponibili per accompagnare i giovani in cammini di fede e di appartenenza alla comunità cristiana ed alla sua missione. 

Siate consapevoli, siate fieri, siate disponibili per una vita della Parrocchia che sia inserita nella vita della città, nei rapporti con le altre Parrocchie del territorio, nel decanato, nella diocesi che è la Chiesa locale nel suo mistero e nella sua configurazione reale, all’interno della Chiesa Cattolica.

La Visita Pastorale è il momento per ascoltare insieme la Parola di Dio, quello che il Signore vuole dire, oggi a questa comunità, nella celebrazione della Messa domenicale.

 

 

2. Si può cominciare con uno sguardo

La pagina del Vangelo proclamata in questa celebrazione, nella Messa dell’ultima domenica dopo l’Epifania, detta “del perdono”, si può definire un interrogativo sullo sguardo. Come guardi tu? Come ti guarda Gesù? Come devi guardare tu? Nell’episodio di Zaccheo ricorre più volte il tema del “vedere” e del “guardare”.

2.1 «Vedendo ciò, tutti mormoravano»

C’è lo sguardo malizioso. Nella città di Gerico tutti mormorano, tutti criticano, tutti osservano quello che succede per giudicare e dire: “Non va bene!”.

Lo sguardo malizioso è uno sguardo malato che fa ammalare. Chi guarda e vede solo quello che lo infastidisce, come può avere simpatia per le persone e le situazioni? Chi guarda e si scandalizza, si irrita, come può avvertire la chiamata a darsi da fare per migliorare la situazione? Chi guarda e mormora, che cosa semina nella comunità? Come può far nascere il desiderio di far parte della comunità, di impegnarsi in essa?

 

2.2 «Allora corse avanti e per riuscire a vederlo salì su un sicomoro»

C’è lo sguardo curioso, quello di Zaccheo. Il passaggio di Gesù in Gerico suscita entusiasmo, la gente esce di casa per vederlo, per l’eccitazione di un evento straordinario per un personaggio famoso. La curiosità è superficiale; vede tutto ma non conosce niente, parla di tutto ma non sa niente; corre a vedere dove corrono tutti, ma non è veramente interessato a niente. La curiosità è un modo di evadere, di cercarsi una parentesi nella noia di un lavoro antipatico sempre uguale.

 

2.3 «Gesù alzò lo sguardo e gli disse: “Zaccheo, scendi subito”»

C’è lo sguardo di Gesù, che diventa interrogare una vita, offrire un’amicizia. Gesù alzo lo sguardo su Zaccheo e riconosce in lui il pubblicano, l’uomo disprezzato, considerato un peccatore. Gesù alzo lo sguardo e vede in Zaccheo la frustrazione, il disagio, l’insofferenza per un contesto ostile, per una condizione di vita mortificante, solitaria.Gesù riconosce in Zaccheo una specie di aspettativa, di predisposizione per la conversione e per il cambiamento di vita.

 

2.4 «Ecco, Signore […] oggi […] la salvezza»

Si pongono quindi due domande:

  • Come guardi tu alle persone che stanno intorno a te ogni giorno, in casa, in ufficio, in viaggio? Come guardi tu la comunità e coloro che ne fanno parte? Lo sguardo malizioso? Lo sguardo curioso? Lo sguardo che riconosce il bene e la predisposizione al bene che c’è nel cuore di ogni fratello e ogni sorella?
  • Come mi guarda Gesù? che cosa vede in me? A quale gioia mi chiama? A quale amicizia? A quale conversione? A quale salvezza?