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Principio della comunione

Esposizione del santo chiodo “Rito della nivola”, Milano, Duomo – 14 settembre 2024

14 Settembre 2024

1. Tra nascere e morire un percorso condannato alla solitudine?

Si nasce generati da una comunione. Si nasce e si può vivere perché accolti da una sollecitudine. Si impara a sorridere perché si risponde a un sorriso, si impara a parlare perché si risponde a una parola.
Nascere è rispondere, muovere i primi passi richiede di essere rassicurati da una mano tesa, da un abbraccio promesso.

Diventare grandi diventa cercare la possibilità di essere soli, pretendere di essere indipendenti, immaginarsi che essere liberi significhi essere senza legami, porsi come criterio del bene e del male, parlare per essere ascoltati, per esprimersi, non per comunicare.
La coniugazione dei verbi diventa monotona. Ha solo la prima persona singolare: io, io, io.
La casa diventa un appartamento, abitare cioè come appartarsi. La sicurezza è assicurata dalla separazione corazzata, che si vorrebbe inaccessibile. La tranquillità è il frutto dell’anonimato: mettere un numero sul citofono, per non essere disturbati.

Si nasce in una comunione, ci si prepara a morire in una solitudine.
Questo percorso sembra la scelta della libertà contemporanea.

 

2. Il morire di Gesù per generare comunione.

A contrastare questa scelta o piuttosto questa disgrazia, viene offerta la grazia di questo morire di Gesù che crea la comunione. Nel morire di Gesù si compie la scelta di amare fino alla fine, di vivere la comunione con il Padre che diventa principio della vita secondo lo Spirito, quella che crea la comunione di chi è nato non dalla carne e dal sangue, ma da Dio.
La nuova alleanza celebrata nel sangue dell’agnello diventa il comandamento di fare questo in memoria di lui, dare la vita per amore. Questa morte di Gesù contrasta il destino di solitudine che angoscia uomini e donne al punto da ritenere insopportabile la vita. Questo morire di Gesù è, al contrario, principio di comunione.

Perciò nasce la Chiesa: il discepolo amato prende con sé la madre per obbedire alla parola di Gesù.
Gesù non vuole che nessuno sia solo. Gesù vuole che tutti siano una cosa sola.

 

3. Incaricati di costruire comunione.

Nella città delle solitudini, coloro che ascoltano la parola di Gesù diventano operatori a servizio del desiderio di Dio di radunare tutti i suoi figli dispersi.