1. La visita pastorale.
La visita pastorale è l’occasione per dirvi: voi mi siete cari. Voi mi state a cuore. Normalmente il vescovo esprime la sua sollecitudine per le comunità inviando i preti e coloro che ricevono dal vescovo il mandato di prendersi cura della Chiesa nel territorio. La visita pastorale è l’occasione per dirlo di persona.
La visita pastorale è l’occasione per mettere in evidenza la dimensione diocesana della Chiesa. La Chiesa non è la singola parrocchia, ma la comunità diocesana presente nel territorio, unita nella comunione con il Vescovo, impegnata a condividere le risorse e la passione per il Vangelo in questo territorio. Siate lieti, siate fieri e sentite la responsabilità di accogliere, valorizzare le indicazioni diocesane e di partecipare alle proposte diocesane.
Da quindici anni la costituzione di un’unica Comunità Pastorale, tra parrocchie per altro già unite a livello comunale, rappresenta una concreta opportunità di realizzare un’azione pastorale comune nel rispetto e nella valorizzazione delle singole identità personali, familiari e parrocchiali.
La comunità pastorale è tuttora “in fieri” e tutti dobbiamo sentirci partecipi della delicatezza del momento, ancor più responsabili del suo cammino e della sua missione (Progetto Pastorale p. 5)
Il fatto di ritrovarsi in comunità pastorale, superato l’imbarazzo iniziale, ha già portato qualche frutto: ha favorito il sorgere di rapporti di conoscenza e di amicizia trai fedeli delle tre parrocchie, smorzando un po’ i toni campanilistici e avviando iniziative di collaborazione (pag 9)
Gli educatori prestino cordiale attenzione alle proposte di pastorale giovanile decanale. Non si tralasci, in sede di coordinamento, di offrire un contributo di confronto e di verifica delle scelte, iniziative e appuntamenti previsti a livello decanale (p.11)
Sentiamo in modo particolare la necessità di incontrare, accogliere e integrare nell’azione pastorale le giovani famiglie, come pure le nuove generazioni dei nostri ragazzi, adolescenti e giovani. A riguardo di queste ultime troviamo, tra l’altro, la difficoltà di coniugare l’azione formativa che si svolge a livello decanale con la vita parrocchiale e di oratorio (cfr introduzione al Consiglio di CP).
Con l’aiuto del gruppo missionario si tenga viva l’attenzione alla dimensione universale della missione della Chiesa, come pure i rapporti con i nostri missionari (Progetto pastorale, pag 12).
La visita pastorale è l’occasione per ascoltare insieme quello che il Signore vuole dire a questa comunità per il presente e per il futuro nella Parola di Dio che è stata proclamata in questa V domenica dopo Pentecoste.
2. Io sono venuto nel mondo come luce.
2.1 Abitare nelle tenebre.
Il mondo sembra smarrito. Non sa dove va. Non sa che cosa sia possibile. Non sa che cosa sia bene e che cosa sia male. Si ha l’impressione che molti adulti, genitori, educatori, insegnanti non sappiano che cosa dire agli adolescenti e ai giovani di oggi a proposito della vita, della morte, dell’amore, di Dio. Si ha l’impressione che molti adolescenti e giovani non sappiano che cosa chiedere ai loro genitori, educatori, insegnanti, preti e che non cerchino risposte, ma solo cose da fare che li facciano star bene.
2.2 Gesù propone di uscire dalle tenebre.
Anche se sembra che gli uomini preferiscano le tenebre alla luce, Gesù si propone come colui che può illuminare le tenebre e anzi offrire l’invito, la vocazione a diventare figli della luce.
C’è dunque una parola che chiama, c’è una promessa che invita, l’offerta di una salvezza: “Io so che il comandamento del Padre è vita eterna”
Noi siamo chiamati e siamo figli della luce, incaricati di continuare a offrire alla gente del nostro tempo la grazia di uscire dalle tenebre
Ecco perché siamo nel mondo, per essere figli della luce
2.3 La missione dei figli della luce.
Quale è la luce che dobbiamo offrire a coloro ai quali siamo mandati?
- Siamo amati prima di meritarlo. L’amore di Dio per noi non è il premio per il bene che noi facciamo: Dio ci ama perché siamo suoi figli, creati a immagine del Figlio Gesù. Non sottovalutarti: sei figlio di Dio; non ripiegarti su di te lamentandoti di non essere interessante o importante per nessuno: sei prezioso per Dio. Contempla! Ringrazia!
- La via della vita è segnata davanti a noi. Non perderti nei grovigli della confusione inestricabile: c’è la via della vita, c’è Gesù che ti chiama a seguirlo. Decidi! Accogli e pratica il suo comandamento!
- Abbiamo la responsabilità di condividere con gli altri la luce che è stata accesa in noi. Abbiamo qualche cosa da dire, abbiamo un messaggio da consegnare. Va’! Parla della tua fede!