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Lo Spirito della verità vi guiderà a tutta la verità

Domenica di Pentecoste (Vigilia). Milano, Duomo – 18 maggio 2024

18 Maggio 2024

Il mio computer sa tutte le notizie, ma non piange mai.
Il mio computer sa a memoria tutte le preghiere, ma non prega mai.
Il mio computer è esperto di previsioni metereologiche, ma non prende mai l’ombrello.
Il mio computer risponde a tutte le domande, ma non prova mai soddisfazione.
Ci vogliono convincere che la conoscenza è accumulare informazioni e restare indifferenti, pronti a passare da una emozione all’altra solo premendo qualche tasto. La speranza e la disperazione sono a distanza di un click.
Ma molti, informati di tutto, non sanno dove andare, non sanno se valga la pena di vivere, non sanno se questo mondo sia abitabile.

In questa desolazione si inserisce la promessa di un altro sapere, di una conoscenza che introduce ad un’altra vita.
La promessa di Gesù: lo Spirito che io vi mando vi guida a tutta la verità.
E Paolo che ha ricevuto il dono dello Spirito parla di quel conoscere che sa del mistero dell’uomo e del mistero di Dio: lo Spirito infatti conosce bene ogni cosa, anche le profondità di Dio. Chi infatti conosce i segreti dell’uomo se non lo spirito dell’uomo che è in lui? Così anche i segreti di Dio nessuno li ha mai conosciuti se non lo Spirito di Dio. 
… l’uomo lasciato alle sue forze non comprende le cose dello Spirito di Dio: esse sono follia per lui e non è capace di intenderle, perché di esse si può giudicare per mezzo dello Spirito. L’uomo mosso dallo Spirito, invece, giudica ogni cosa, senza poter essere giudicato da nessuno (1Cor 2,10ss) 

Come dunque potremo vincere lo smarrimento di fronte alla vita e agli enigmi che ci sconcertano?

1. Credere alla promessa di Gesù e alla testimonianza di Paolo suggerisce di accogliere lo Spirito: cioè di pregare. Vieni, Spirito Santo!

2. Possiamo guardare alla desolazione del mondo, alle ossa aride evocate dal profeta Ezechiele, come una attesa di vita, non come un ineluttabile destino del mondo. Il mondo può vivere, la vita può fiorire, i figli degli uomini possono essere lieti. Lo Spirito che conosce i misteri di Dio ci rende capaci della speranza.

3. L’impossibile convivenza invoca la possibilità di una nuova città.
La si chiamò Babele, perché là il Signore confuse le lingue di tutta la terra e di là il Signore li disperse su tutta la terra (Gen 11,9).
È tempo di invocare lo Spirito perché sia possibile costruire la città dove abiti la pace, la convivenza dei popoli chiamati ad essere fratelli.