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Il pensiero di “quel giorno”

Solennità di Sant’Ambrogio, Patrono principale della Diocesi, della città di Milano, di Regione Lombardia. Milano, Basilica di Sant’Ambrogio - 7 dicembre 2024

7 Dicembre 2024

1. Quel giorno…

Come sarà quel giorno in cui nella luce di Gesù Risorto e Signore si troveranno vicini, si riconosceranno, si vedranno così come sono, uomini e donne, senza ruoli, senza potere, senza folle di sostenitori, quando si troveranno vicini – dico – il povero, troppo povero e il ricco, troppo ricco?
Signore, che cosa sarà del ricco! Il povero sarà portato nel seno di Abramo, sarà nella gioia. Ma il ricco? Quale vergogna, quale umiliazione, quale tormento proverà per l’indifferenza, per lo sperpero, per l’esibizione ridicola di futili apparenze?
Come sarà quel giorno in cui nella luce di Cristo risorto si troveranno vicini, si riconosceranno nella loro semplice umanità, senza poter fare discorsi, dove non sono ammesse scuse, si troveranno vicini – dico – chi ha bussato alle porte d’Italia e d’Europa e chi ha chiuso la porta; chi ha chiesto vorrei lavorare, rendermi utile senza morire di fame, senza morire di guerra e si è sentito dire: “qui non puoi entrare perché io non mi fido di te, io ho paura di te; vai pure a morire altrove, ma qui non puoi entrare”? Chi è morto scacciato dalla sua terra e dalla sua speranza sarà accolto alla festa di Dio. Ma che cosa sarà di chi l’ha cacciato via? Quale confusione, quale tormentoso rimorso lo strazierà?
Come sarà quel giorno in cui nella luce di Cristo risorto si troveranno vicini l’assassino e la sua vittima, chi ha bombardato e chi è morto sotto i bombardamenti, chi ha subito violenza e chi ha commesso violenza?
Signore che cosa sarà quel giorno?

 

2. In tempo per accogliere la rivelazione del mistero

Il pensiero di quel giorno, forse ci spaventa. Può, però anche renderci saggi. Possiamo ancora accogliere la rivelazione del grande mistero affidato all’apostolo Paolo e predicato a tutte le genti: che le genti sono chiamate, in Cristo Gesù, a condividere la stessa eredità, a formare lo stesso corpo, a essere partecipi della stessa promessa, per mezzo del Vangelo (Ef 3,6). Siamo in tempo per convertirci.
Sant’Ambrogio – si legge – amò intensamente i poveri e i prigionieri, per i quali donò tutto l’oro e l’argento che possedeva.
Sant’Ambrogio accolse nella Chiesa Agostino, l’illustre intellettuale di origine africana, che proprio a Milano ha portato a compimento il suo cammino di conversione e ha ricevuto il battesimo.
Sant’Ambrogio aveva una visione del mondo e dei popoli ispirata dalla universalità cattolica e dalla visione politica dell’impero romano. L’impero romano è finito da un pezzo, ma la coscienza della vocazione alla fraternità universale è irrinunciabile per la coscienza cattolica.

 

3. La missione di Gesù

Per essere degni dell’eredità di Ambrogio noi siamo chiamati a condividere questa visione cattolica.
La radice del nostro desiderio di costruire una comunità unita nella fede e nella carità ha la sua radice e la sua forza nel desiderio di Gesù: ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge e un solo pastore.
Seguendo Gesù noi percorriamo vie originali e non di rado piene di ostacoli. Le tre vie si possono così indicare
Tre vie dunque ci vengono indicate:
La fraternità universale in cui tutti sono accolti non è una confusione indistinta, ma un superamento della separazione tra le genti che genera la contrapposizione, i nazionalismi e infine persino le guerre (così insegna Paolo nella lettera agli Efesini);
resistere alla divisione che contrappone i fratelli, i popoli, “attenzione al lupo”: c’è un nemico che insidia il gregge, rapisce le pecore e le disperde. La rovina è la divisione, che si conclude con l’essere schivai di padrone, invece che abitare nella casa della libertà

La fraternità universale in cui tutti sono accolti, e hanno tutto in comune, che non è una forma di comunismo, ma una pratica della solidarietà in cui i ricchi non sono troppo ricchi e i poveri non sono troppo poveri.

Come sarà quel giorno? come incroceremo lo sguardo degli altri? come incroceremo lo sguardo di Gesù?