1. Detto questo, soffiò e disse loro: “Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati (Gv 20,22s).
Come avviene che ci siano persone aggressive con cui è difficile andare d’accordo, che a un certo punto si rasserenano, diventano presenze più amabili e costruttive?
Come avviene che ci siano persone pigre, chiuse in una solitaria tranquillità, che a un certo punto si fanno avanti e trovano gusto in forme insperate di generosità?
Come avviene che ci siano persone stanche, demotivate, inclini a sottrarsi agli impegni per esasperazione, logoramento, delusione, che a un certo punto ritrovano slancio e una specie di lieta determinazione per continuare a servire?
Credo che queste trasfigurazioni siano frutto dello Spirito Santo, dono del Signore risorto che a Pasqua soffiò e disse: Ricevete lo Spirito Santo. Lo Spirito manda per il mondo uomini del vento amico. Gli uomini del vento amico sono presenze miti e forti, sorridenti e ferme, pazienti e tenaci. Come il vento amico, sanno come dissolvere le nubi che minacciano tempesta, sono uomini della riconciliazione. Come il vento amico sanno come svegliare i fiori che stentano a sbocciare, sono uomini della convocazione. Come il vento amico sanno disegnare i profili delle montagne come spettacoli di incanto, sono uomini che condividono il fascino del bene.
2. Il vento amico gonfia le vele per affrontare fiduciosi il difficile viaggio.
Come avviene che ci siano situazioni complicate che a un certo punto diventano semplici?
Come avviene che ci siano contesti segnati da tensioni tra le persone e a un a un certo punto questi stessi contesti diventano sereni?
Come avviene che ci siano ambienti abitati dal malumore, iniziative di bene che invece della gioia suscitano disagio, imbarazzo, contrapposizioni e a un certo punto ecco che quegli stessi ambienti riconoscono una nuova commovente convergenza?
La realtà talora, infatti, si trasfigura, senza eventi clamorosi, senza dichiarazioni solenni, senza interventi di rottura.
Credo che questa trasfigurazione sia frutto dello Spirito Santo, dono del risorto: ricevete lo Spirito Santo, diventate uomini del perdono; ricevete lo Spirito Santo, voi uomini e donne del vento amico.
Gli uomini del vento amico sono una brezza leggera che accarezza la terra e gonfia le vele per spingere le barche al largo, senza furia, senza la violenza della tempesta.
3. Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi (Gv 20,21)
Come avviene che ci siano persone che hanno lavorato tanto e avrebbero diritto a riposare, e invece si fanno avanti per nuove e forse più gravose responsabilità?
Come avviene che mentre il compleanno per alcuni è la data sospirata per lasciare il lavoro, ci siano uomini che non chiedono pause, ma vivrebbero come un dispiacere il lasciare le fatiche e i ruoli impegnativi?
Credo che questa perseveranza lieta e semplice, praticata con naturalezza, come una specie di ovvietà sia frutto dello Spirito santo, dono del Signore risorto che rinnova la missione. Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi (Gv 20,21), manda gli uomini del vento amico. Gli uomini del vento amico percorrono la terra con una sorta di leggerezza, per essere là dove devono essere, non sembra che si stanchino, non sembra che gli anni passino, non sembra che il lavoro logori le energie, sono leggeri e discreti, come lo spirare del vento.
Gli uomini del vento amico sono come il vento: non sai di dove vengano e dove vadano, non attirano l’attenzione su di sé, non si fanno notare, non cercano applausi. Quasi non ti accorgi che ci siano, salvo che ne vedi gli effetti. Le persone difficili diventano amabili, le situazioni complicate diventano semplici, le comunità stanche si accendono di nuovo ardore. Ecco: sono passati gli uomini del vento amico.
Nel dolore di questo momento per la morte di don Claudio, un bravo prete, esemplare per dedizione, amabile nelle relazioni proviamo il rammarico di una vita di ministero che si è conclusa troppo presto e troppo in fretta.
Nella preghiera che rivolgiamo al Padre per il suffragio del nostro fratello don Claudio, sentiamo il dolore del distacco e insieme il dovere della riconoscenza.
Don Claudio ha incontrato fin dai primi anni della sua vita il Signore risorto e ha ricevuto lo Spirito Santo: noi possiamo testimoniare che è stato tra noi un uomo del vento amico.
Mentre ora entra nell’abbraccio del Padre, la sua testimonianza incoraggia anche noi, discepoli di Gesù ad accogliere il Signore Gesù risorto: ci convinca a uscire dal luogo in cui i discepoli s’erano rinchiusi per paura e rinnovi anche per noi il suo dono: ricevete lo Spirito Santo e siate uomini e donne del vento amico.