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Conoscere l’amore di Cristo che supera ogni conoscenza

Solennità del Sacro Cuore di Gesù, Milano, Duomo - 6 giugno 2024

6 Giugno 2024

1 . … dice il vero.

Invasi, assordati dalle parole inutili. Le parole che non dicono niente.

Assediati e rassegnati alle chiacchiere, le parole che servono per passare il tempo, le parole che servono per interrompere silenzi imbarazzati.

Feriti dalle parole cattive, gridate, offensive, le parole che insultano, le parole che dividono le famiglie, i partiti, i popoli.

Sconcertati dalle parole che seminano disprezzo, confusione, mettono in ridicolo tutto, lasciano le persone buone mortificate solo per il fatto che non hanno la risposta pronta.

Angosciati dalle parole che ingigantiscono le cattive notizie, che non si saziano mai di riempire le cronache di disastri, di cattiverie, di orribili malvagità.

Smarriti per le parole che dicono e negano, affermano tutto e mettono tutto in discussione, confondono i pensieri.

In questo universo complicato si presenta un testimone che ha visto il cuore trafitto, l’ultimo insulto della crudeltà e l’ultimo dono dell’Agnello immolato.

 

2. Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera.

La testimonianza del primo testimone apre la storia della fede: perché anche voi crediate.

Noi celebriamo la memoria dei nostri preti che hanno accolto e trasmesso la testimonianza della verità.

Noi siamo grati a coloro che nell’assedio delle chiacchiere, delle parole inutili, delle parole cattive hanno saputo dire il vero: hanno indicato la direzione verso la quale si deve volgere lo sguardo se si vuole trovare salvezza: volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto.

Di tutte le infinite parole pronunciate o scritte che un prete ha detto, resteranno le parole che dicono il vero, che aiutano a guardare a Gesù. Forse alcuni erano famosi predicatori, altri forse erano uomini modesti nella comunicazione, alcuni sono stati affascinanti, altri forse noiosi. Quello che importa, alla fine, è che abbiamo detto il vero.

E noi troviamo nella loro testimonianza l’incoraggiamento a essere sobri, essenziali, ma attenti a dire il vero.

 

3. La grazia che introduce alla conoscenza dell’inconoscibile.

I preti sono testimoni del mistero. Non la verità che non si capisce, ma la verità che supera ogni conoscenza, che non si può ridurre a quello che le parole possono dire, che non si può ricondurre a ciò che il pensiero può pensare. Non perché sia incomprensibile, ma perché non si tratta di una dottrina da imparare, ma di entrare nella pienezza di Dio.

Ora i testimoni che ricordiamo, i fratelli per cui preghiamo sono nella luce e nella felicità perché il velo si è squarciato e l’abbraccio che salva li ha accolti.

Preghiamo perché ci rendano partecipi della loro gioia, nella comunione dei santi.