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Ci sono ancora occhi per vedere i segni del regno? Ci sono ancora uomini e donne figli testimoni della speranza?

II Domenica di Pentecoste, Visita pastorale (Azzate), Comunità pastorale “Santa Maria Madre della Speranza” Azzate – Brunello – Buguggiate, 2-3 giugno 2024

2 Giugno 2024

1. La visita pastorale

La visita pastorale è l’occasione per dirvi: voi mi siete cari. Voi mi state a cuore. Normalmente il vescovo esprime la sua sollecitudine per le comunità inviando i preti e coloro che ricevono dal vescovo il mandato di prendersi cura della Chiesa nel territorio. La visita pastorale è l’occasione per dirlo di persona.

La visita pastorale è l’occasione per mettere in evidenza la dimensione diocesana della Chiesa. La Chiesa non è la singola parrocchia, ma la comunità diocesana presente nel territorio, unita nella comunione con il Vescovo, impegnata a condividere le risorse e la passione per il Vangelo in questo territorio. Siate lieti, siate fieri e sentite la responsabilità di accogliere, valorizzare le indicazioni diocesane e di partecipare alle proposte diocesane.
La comunità pastorale Santa Maria Madre della Speranza si è costituita come un procedere lungo un percorso in continuo divenire. Un cammino faticoso: abbiamo sempre un passo in più da compiere. Ecco: sì dobbiamo ancora lavorare molto sul concetto di “Comunità” … vi è ancora molto “campanilismo”, riconosciuto come fattore frenante la creazione di una piena comunità. Con “azioni scardinanti” abbiamo proposto, non senza difficoltà e ritrosie, momenti che spingessero le tre parrocchie a superare le abitudini dei singoli a favore della costruzione di una unica identità più comunitaria. La visita pastorale è occasione per incoraggiare il cammino di comunione, di convergenza e di interpretazione della missione nel territorio di cui si devono sentire corresponsabili tutte le componenti della Comunità Pastorale secondo il proprio ruolo e le proprie responsabilità, il Consiglio Pastorale della Comunità, con la presidenza del Responsabile, la presenza di laici e preti che hanno a cuore l’evangelizzazione di questo territorio e la vita della comunità cristiana nelle tre parrocchie unite da un progetto pastorale condiviso.     

La visita pastorale è l’occasione per ascoltare insieme la Parola del Signore di questa II Domenica dopo Pentecoste e chiedere al Signore di orientare il nostro cammino.

 

2. Guardate…

Gesù insiste nell’invitare i suoi discepoli a rivolgere al mondo, alla vita, uno sguardo ispirato dalla fede che alimenta la fiducia. Guardate in modo da vedere l’opera di Dio che si compie sotto i vostri occhi: i gigli del campo, gli uccelli del cielo.
Il nostro sguardo, il nostro modo di interpretare la nostra vita e il momento che viviamo è segnato da uno smarrimento, da una sfiducia, da una preoccupazione che ci scoraggia, che ci induce al lamento e alla rassegnazione.

Lo Spirito ci è donato per aiutarci a imparare lo sguardo della fede, a riconoscere la provvidenza di Dio: Dio non opera al nostro posto né suggerisce l’atteggiamento del fatalismo disimpegnato, ma piuttosto a evitare il protagonismo, come se potessimo salvarci da noi stessi e a evitare la preoccupazione ossessiva che ci rende schiavi del bisogno indotto da una schiavitù ai modelli imposti dalla mentalità del mondo.

 

3. Cercate piuttosto il Regno di Dio.

Chi invoca Maria Madre della Speranza si mette in cammino per seminare speranza in questo tempo. La speranza cristiana non è l’aspettativa costruita sulle risorse disponibili, non è l’ottimismo che sfugge alla concretezza dei problemi. La speranza di cui Maria è Madre, la speranza cristiana è la fiducia nella promessa di Dio.

I discepoli di Gesù sono il popolo della speranza e seminatori di speranza perché si affidano alla promessa di Dio: perciò

  • ascoltano la parola di Dio con quell’affetto che fa dell’ascolto una attenzione alle confidenze di Gesù. Attenti alle confidenze di Gesù
  • si fanno avanti per essere lievito, pizzico di sale, per essere uomini e donne della speranza, laici, giovani, presenti nella vita ordinaria con la gioia, con lo sperpero della carità. Sanno che il regno di Dio è un piccolo seme che porta frutto secondo la misura imprevedibile della potenza di Dio. fiduciosi e coraggiosi nel piccolo seme
  • assumono nella Chiesa, nella comunità locale e diocesana, la responsabilità di dare volto alla Chiesa dalle genti, la Chiesa del futuro, unita, libera, lieta. Pietre vive nell’edificare la comunità.