1. Noi siamo quelli della festa.
Alcuni dicono che non c’è nessuna festa preparata per le nozze del figlio del gran re.
Alcuni dicono che la storia dell’umanità è una traversata nel deserto e non c’è nessuna terra promessa, non c’è nessuna meta desiderabile, ma solo l’abisso del nulla che inghiotte ogni cosa.
Alcuni dicono che non c’è nessuna buona notizia che valga la pena di annunciare per invitare uomini e donne ad alzare lo sguardo e a desiderare il futuro.
Alcuni dicono che non c’è nessun paradiso e che conviene distrarsi e divertirsi, cogliere il piacere possibile qui e ora, per regalarsi almeno una parentesi di fuochi artificiali nel buio di una notte che ha consumato ogni aurora.
Ma noi siamo qui per dire che sappiamo della festa di Dio, che crediamo alla promessa del Regno, che siamo in cammino, lieti e fiduciosi, anche se feriti e peccatori verso il grande abbraccio che attende ogni figlio dell’uomo e consola ogni lacrima e offre riposto da ogni fatica.
Noi sappiamo della festa di Dio e il cuore canta per la commozione e la gratitudine e siamo contenti di partecipare ai preparativi. Siamo uomini e donne che non hanno niente di meglio di altri uomini e donne, ma noi sappiamo della festa di Dio e arde in noi la speranza che venga, che venga presto, che venga per tutti il Regno di Dio e la sua gioia.
2. Noi siamo quelli dell’”eccomi!”.
Alcuni dicono che non ci sono più servi da mandare per le strade a cercare i commensali per il gran banchetto della festa di Dio.
Alcuni dicono che i servi del gran re si sono stancati di invitare alla festa quelli che non vogliono venire, che preferiscono i loro affari e i loro campi alla festa di Dio.
Alcuni dicono che i servi del gran re hanno paura di essere accolti a bastonate, di essere accusati di disturbare, di essere sospettati di cercare di ingannare, per interessi personali, per qualche progetto di potere.
Ma noi siamo qui per dire: Eccoci! Eccomi!
Sono pronto ad andare, sono pronto a fare della mia vita un servizio per il desiderio di Dio di invitare tutti alla festa per le nozze del Figlio.
Non siamo perfetti, non siamo neppure coraggiosi, non abbiamo superato tutti i dubbi e le esitazioni, ma siamo qui per dire: Eccomi, manda me.
Quello che ci convince non è la presunzione o il gusto dell’avventura, ma il fatto che tu, Signore, ci hai chiamato e ci hai convinto e ci hai reso partecipi del tuo Santo Spirito. Eccomi, eccoci!
Non siamo ingenui. Non ci illudiamo che la nostra missione sia un successo. Non ci aspettiamo applausi e accoglienze trionfali. Ma tu, Signore, ci hai convinto che non c’è altra speranza che accogliere e praticare la tua parola, non c’è altro senso alla vita che preparare la festa e percorrere la terra per invitare tutti a partecipare alla tua gioia.
3. Noi siamo quelli della fiducia.
Alcuni dicono che ai crocicchi delle strade non c’è gente che meriti di essere invitata. Alcuni parlano troppo male dell’umanità. Alcuni dicono che gli uomini e le donne di oggi, di ogni colore e di ogni provenienza, di ogni livello sociale e culturale, insomma la gente di oggi non merita l’invito alla festa del gran re. Alcuni dicono che sono tutti egoisti, meschini, capricciosi, cattivi: come potrebbero essere ammessi alla festa del gran re? Alcuni dicono che la gente di oggi va bene per lavorare come schiavi, ma non per fare festa, dicono che la gente va bene per fare le guerre, ma non per costruire la pace, dicono che va bene per rovinare la terra, ma non per preparare il giardino in cui si possa danzare e cantare e fare festa.
Ma noi siamo qui per dire che abbiamo visto il desiderio di gioia che abita nel cuore della gente di oggi; noi abbiamo visto le lacrime che attendono consolazione, la fame che aspetta il pane, la distruzione e le ferite e la morte e tutto il terribile corteo delle guerre e aspetta, invoco, spera la pace. Noi siamo qui per dire che questa umanità merita il nostro rispetto e la nostra stima, perché sta a cuore a Dio che ha mandato il suo Figlio unigenito non per condannare, ma per salvare il mondo.
Noi siamo qui a dire che siamo ispirati da un sincero, intenso, intelligente senso di fraternità e perciò vogliamo essere i servi del Signore che invita tutti alla sua festa.
Noi siamo quelli della festa, noi siamo quelli dell’”eccomi!”, noi siamo quelli della umanità assetata di Dio.