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Manuale della sopravvivenza (a uso della comunità cristiana in tempi di prova)

Centenario posa della prima pietra Chiesa Parrocchiale, San Vittore Olona - 25 maggio 2023

25 Maggio 2023

In cent’anni di vita, attraversando tempi di dittatura e di guerra, di miseria e di ricostruzione, di prosperità e di fallimenti, forse abbiamo imparato qualche cosa e forse potremmo domandarci come si può trarre dall’esperienza nostra e dei nostri padri le indicazioni necessarie per sopravvivere altri cent’anni.

Si può scrivere il Manuale della sopravvivenza, a uso della comunità cristiana in tempi di prova.

 

  1. Il primo capitolo: non scandalizzatevi se non sempre vi applaudono.

Se ti aspetti il successo di ogni iniziativa, l’applauso per ogni cosa che fai, o anche solo un grazie per il servizio che offri, sei destinato alla delusione e rischi di vivere nell’amarezza del risentimento. Non aspettarti il successo né l’applauso. Se Gesù che ha fatto solo del bene è stato perseguitato e odiato, tu puoi immaginarti che seguendo Gesù percorrerai una via trionfale?

 

  1. Il secondo capitolo: ricordatevi della parola che vi ho detto.

Nella confusione del mondo, invasi dalle chiacchiere, assediati da una invasione di banalità, di notizie dell’ultima ora ridotte a titoli clamorosi, le persone di buon senso, i saggi, la gente per bene, sopravvivono perché hanno una parola affidabile in cui credono. Si esercitano in pochi pensieri che offrono risposte alle domande fondamentali e orientano la vita.

 

  1. Il terzo capitolo: la speranza.

Sanno dove andare, sanno chi merita fiducia, credono alla promessa.

La speranza poi non delude, perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuore per mezzo dello Spirito Santo (Rm 5,5).

La speranza non è un progetto che abbiamo il dovere e o l’ambizione di realizzare, ma è la promessa dell’incontro con Gesù. È desiderio dell’incontro promesso e desiderato.

Dove ha diretto i suoi passi il tuo amato, perché lo cerchiamo con te? (Ct 6,2).

 

  1. Il quarto capitolo: la fierezza.

Per mezzo di lui abbiamo anche, mediante la fede, accesso a questa grazia nella quale ci troviamo e ci vantiamo … e non solo, ci vantiamo anche nelle tribolazioni.

Non per orgoglio, non per esibizionismo, non per la presunzione di essere migliori di altri, ma per l’intima persuasione che ne vale la pena. Vale la pena di fare fatica, perché la fatica per il bene contiene il premio, non cerca uno stipendio, ma sperimenta la gioia. Vale la pena di sperimentare anche la solitudine e l’incomprensione degli altri, perché sta insieme con Gesù e non vuole perdere questa amicizia.

 

  1. Il quinto capitolo: la compagnia dei santi, di san Vittore.

Essere Chiesa, comunità radunata nel nome del Signore, uniti per grazia di Spirito Santo, non solo con i fratelli e le sorelle che stanno qui intorno a noi, ma con tutti coloro che ci hanno preceduto in questi cent’anni e nei secoli.

Uniti e accompagnati dal santo patrono, san Vittore, dai santi che ci sono più cari, da Maria madre modello di fede.

I santi che raccontano le loro storie e le loro tribolazioni, ci aiutano a dare ai nostri problemi e alle nostre fatiche le giuste proporzioni e a farci coraggio. Sono passati anche loro per questa porta stretta, hanno sperimentato anche loro la gioia, la fierezza della fedeltà a Gesù presente e vivo, atteso e invocato, hanno sentito anche loro quanto è amaro fare il bene e ricevere il male, amare ed essere odiati. E lo Spirito li ha accompagnati fino alla gloria.