1. Le lacrime del pianto chi le raccoglie?
Piangere è il linguaggio dell’impotenza.
Piangono i bambini perché non possono usare altro linguaggio e non possono trovare risposta ai loro bisogni: invocano l’accudimento della mamma e solo l’amore e l’esperienza sanno decifrare il pianto del bisogno e del dolore dal pianto del capriccio e del ricatto. Piangono i bambini nelle famiglie in cui sono amati e trovano facilmente la cura amorevole che li consola.
Ma le lacrime raccontano l’impotenza dell’umanità infelice, piangono le madri per la sorte disgraziata dei loro figli, piangono gli uomini e le donne gravati dal fardello insostenibile delle vicende delle vite tormentate, frustrate, umiliate, piangono coloro che si amano per la sorte delle persone amate. Piange l’umanità, una storia di lacrime racconta di quell’emozione intensa che trafigge il cuore, che spaventa, che sovrasta la possibilità di dire parole.
La storia delle lacrime racconta della desolazione di chi di fronte al dolore, nella condizione insostenibile, nell’oppressione di un nemico invincibile, nello strazio dell’irrimediabile, non può farci niente e non può neppure rassegnarsi: “Una voce si ode a Rama, un lamento e un pianto amaro: Rachele piange i suoi figli, e non vuole essere consolata per i suoi figli, perché non sono più” (Ger 31,15).
E che cosa si può dire della vita, di molte vite? Tu ci nutri con pane di lacrime,
ci fai bere lacrime in abbondanza. (Sal 80,6)
Il Figlio di Dio che ha condiviso in tutto la condizione umana ha partecipato anche delle nostre lacrime per dire la tristezza incontenibile di fronte al sepolcro dell’amico. Gesù quando vide piangere le sorelle di Lazzaro si commosse profondamente e di fronte alla pietra irremovibile della morte scoppiò in pianto.
Nei giorni della sua vita terrena egli offrì preghiere e suppliche, con forti grida e lacrime, a Dio che poteva salvarlo da morte e, per il suo pieno abbandono a lui, venne esaudito. (Eb 5,7).
Chi raccoglie le lacrime dell’umanità che piange la sua impotenza di fronte al male irrimediabile?
2. La rivelazione della verità di Dio.
Il veggente dell’apocalisse per rivelare qualche cosa della verità di Dio, per dare una immagine delle intenzioni di Dio contempla il compimento della storia nella sollecitudine che si prende cura delle lacrime:
«Ecco la tenda di Dio con gli uomini! Egli abiterà con loro ed essi saranno suoi popoli ed egli sarà il Dio con loro, il loro Dio. E asciugherà ogni lacrima dai loro occhi e non vi sarà più la morte né lutto né lamento né affanno, perché le cose di prima sono passate». E Colui che sedeva sul trono disse: «Ecco, io faccio nuove tutte le cose (Apc 21,4-5).
La parola delle Scritture ci introduce al mistero di Dio perché sia dissipato ogni sospetto e sia risolta ogni ambiguità.
Che cosa vuole dunque Dio, quale è la sua volontà? La volontà di Dio è infatti espressione spesso fraintesa e distorta in una inaccettabile identificazione pagana con il destino spietato. Gesù, in uno dei discorsi più contestati e scandalosi ha rivelato che cosa vuole Dio:
“sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno. Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno”(Gv 6,38-40).
E l’immagine dell’ultimo libro descrive il compiersi della volontà di Dio con il linguaggio della tenerezza: asciugherà ogni lacrima dai loro occhi (Apc 21, 4), portando a compimento le profezie che promettevano la sollecitudine di Dio per il suo popolo umiliato (Is 25,8).
Nella commemorazione di tutti i defunti accogliamo la rivelazione dell’amore di Dio perché non venga meno la nostra speranza.
Nei disastri delle guerre, mentre gli uomini si ostinano a spargere sangue, a darsi morte gli uni agli altri, nei momenti in cui le tragedie hanno dimensioni spaventose, che pensa alle lacrime versate? Chi può far caso al pianto degli innocenti?
Noi professiamo la nostra fede: neppure una lacrima sarà senza consolazione, così come neppure un capello del capo sfugge all’abbraccio dell’amore del Padre per ciascuno dei suoi figli.