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Dove si imparano le arti dimenticate?

Dedicazione Chiesa Parrocchiale, Busto Arsizio, Parrocchia SS Redentore - 18 giugno 2023

18 Giugno 2023

  1. L’arte di fare festa

Forse abbiamo dimenticato l’arte di fare festa. Siamo capaci di organizzare molte cose, molti divertimenti, eventi, pranzi. Sembra però che le feste non siano mai soddisfacenti. Talora sono piuttosto evasioni allegre, piuttosto che feste che rendono contenti e lasciano dentro una gioia duratura. Così i giudei sono tristi nel giorno della festa: hanno troppo sofferto in esilio, vivono in una condizione troppo miserabile, guardano al futuro e lo vedono poco promettente.
Ma Esdra li rimprovera: “Non piangete, oggi è festa!”. Dove si impara a fare festa?
Si impara là dove si partecipa della gioia del Signore: la gioia del Signore è la vostra forza.
Così anche la nostra comunità può essere tentata di vivere le feste con manifestazioni esteriori grandiose e con un invincibile tristezza che amareggia il fondo dell’anima. Tutto il popolo piangeva mentre ascoltava le parole della legge.
Dove si impara l’arte di far festa? Noi vorremmo rispondere: ecco, questa è la casa del Signore. Qui è possibile incontrare Dio e attingere alla sua gioia.

  1. L’arte di fare comunità

È diventato difficile fare comunità. Siamo tanto diversi, abbiamo interessi così contrastanti, ci sentiamo stranieri anche in casa nostra. È difficile comunicare tra genitori e figli, tra nonni e nipoti. E poi la nostra terra accoglie persone che vengono da ogni parte del mondo con costumi e culture e religioni diverse. Forse la nostra città, la nostra società è destinata a diventare un arcipelago di isole che temono invasioni e si difendono dall’incontro con gli altri
Anche Paolo segnala questa difficoltà ma indica come affrontare la sfida. Non siete più stranieri né ospiti.
Dove si impara l’arte della fraternità?
Noi vorremmo rispondere: questa è la casa dei concittadini dei santi e dei familiari di Dio.
La chiesa che dedichiamo è il segno di come può crescere la costruzione ben ordinata per essere tempio santo nel Signore.

  1. La conoscenza della verità di Gesù.

È sempre stato difficile conoscere la verità di Gesù. Ci sono molte opinioni contrastanti tra la gente. Ci sono attese e aspettative, pretese e fantasie e ciascuno vorrebbe un messia secondo la sua immaginazione. La gente, gli esperti di teologia, i devoti hanno categorie con cui vogliono classificare Gesù. Si aspettano un operatore di miracoli su richiesta, un profeta sul modello degli antichi profeti, un politico che possa ristabilire il regno di Israele.
Dove si impara la conoscenza di Gesù?
Noi vorremmo rispondere: questa è la casa delle confidenze di Gesù stesso, della familiarità con Gesù e con Maria e con Giuseppe e con gli apostoli. È qui che si conosce Gesù, ascoltando la sua parola, riconoscendolo nello spezzare il pane.
La chiesa che dedichiamo è il segno di una comunità che custodisce la testimonianza della tradizione cristiana e la necessità di conversione per entrare nel mistero di Gesù non cercando di assimilare Gesù ai nostri punti di vista, ma diventando noi simili a Gesù per potenza di Spirito Santo.

Nella dedicazione di una chiesa si offre a tutti la grazia di trovare un luogo, un segno, una presenza che, poiché introduce alla verità di Gesù, insegna l’arte di fare festa e l’arte di fare comunità.