Non c’è Giudeo né Greco; non c’è schiavo né libero; non c’è uomo né donna, ma tutti voi siete uno in Cristo Gesù (Gal 5,28)
Che tutti siano fratelli, che tutti abbiamo la stessa dignità, che tutti abbiamo diritto ad essere felici, può essere la speranza che rende viva la storia, che convince a unire le forze per realizzare insieme il grande progetto.
- No, è solo un sogno, non facciamo ci illusioni.
Tuttavia serpeggia un grande scetticismo tra la gente del nostro tempo. Ne abbiamo viste troppe di guerre, di stragi, di divisioni. Non gli uomini non possono essere tutti fratelli. C’è seme di discordia che segna la storia umana fin dal principio quando Caino uccise suo fratello e da allora non c’è pace sulla terra.
Oggi alcuni dicono: non avrei mai pensato di vedere ancora la guerra così da vicino, eppure ecco, proprio in Europa, proprio tra popoli che partecipano della stessa cultura, tradizione religiosa, proprio in quella terra da cui vengono tante persone servizievoli, dedicate ad assistere anziani e malati di casa nostra, proprio là s’è scatenata la guerra.
Quelli che dicono così forse non hanno seguito le vicende di tanti paesi del mondo dove la guerra è radicata come una tragedia senza tempo.
Ad ogni modo tutti coloro che contano le guerre e che seguono le notizie del giorno si convincono presto: Fratelli tutti? No, è solo un sogno. Un bel sogno, ma solo un sogno. Tutti vissero felici e contenti è la conclusione delle favole di fate e di eroi, non il racconto di una storia umana.
- Sì, è una conquista possibile. Diamoci da fare!
Ci sono sempre stati e ci sono in ogni tempo e in ogni luogo uomini e donne di buona volontà che non sono disponibili per lo scoraggiamento. Sono convinti che gli uomini e le donne possono vivere insieme senza farsi del male, aiutandosi in ogni cosa. La fraternità universale non è una utopia da lasciare ai sognatori, è invece una conquista possibile: non è facile e molti fallimenti della storia lo documentano, ma non è impossibile. Bisogna studiare le vie, bisogno unire le forze disponibili e possiamo farcela ed è bello mettersi all’opera!
Come faremo?
Bisogna cercare quello che è comune, quello che può unire.
Alcuni hanno pensato e pensano: tutti gli uomini e le donne dono esseri ragionevoli. La ragione unisce. Basterebbe essere ragionevoli e tutti possono riconoscersi come appartenenti alla stessa umanità, incontrarsi e intendersi.
Ma purtroppo è già difficile incontrarsi, figuriamoci poi intendersi. E presto la fraternità (fraternité) fondata sulla ragione si è rivelata insopportabile. E gli essere ragionevoli si sono presto divisi e opposti gli uni agli altri: “io ho più ragione di te!”
Alcuni hanno pensato e pensano: tutti hanno bisogno di mangiare, di abitare, di vestirsi. Lo sviluppo economico, la produzione di beni di consumo, la creazione di un grande mercato dove tutti possono vendere e comprare, questo può unire gli uomini e convincerli di essere fratelli, perché possono sedere alla stessa mente e godere dei beni venduti e comprati.
Ma purtroppo appena il grande mercato è stato inaugurato invece che sedersi alla stessa mensa sono cominciate le discussioni e i litigi: “io ho più fame di te!”.
- La grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.
C’è una rivelazione che apre orizzonti nuovi, promettenti. C’è una rivelazione che non è frutto del buon senso ingenuo. C’è una rivelazione che smentisce lo scetticismo esperto che traggono dalla storia umana motivi di rassegnazione.
C’è una parola che rivela la radice profonda della fraternità e la via promettente per costruirla.
Tutti sono fratelli, uomini e donne di ogni nazione e di ogni popolo, di ogni condizione e in ogni situazione. Tutti sono fratelli perché la vita è per tutti un dono che viene da Dio, tutti sono radunati dalla verità di Dio che viene da Gesù.
La rivelazione di Gesù non è una favola scritta per consolare l’umanità che dispera di se stessa quando visita la storia che ha scritto e vi trova macerie e desolazione: la rivelazione di Gesù è la via percorsa da Gesù sulle strade degli uomini per mostrare come si possa vivere amando, amando sempre, amando tutti, amando fino alla fine.
Nella storia di Gesù giunge a tutti coloro che sono disponibili la grazia e la verità: la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo. E la verità è questa: tutti sono amati, tutti sono chiamati, tutti sono attesi. Tutti: non c’è Giudeo né Greco; non c’è schiavo né libero; non c’è maschio né femmina, tutti siete uno in Cristo Gesù.
Ciò che ci rende tutti fratelli è la grazia che ci chiama, è la promessa che chiede di essere creduta: non una conquista, non un’illusione, ma la vocazione offerta alla libertà chiamata a seguire la via di Gesù.
Coloro che si fidano della promessa si mettono in cammino: non rinunciano alla ragione, propongono una ragione che sia anche amore, speranza, compassione; non sottovalutano le condizioni materiali, il cibo, il vestito, la casa, propongono uno scambio di doni, un modo di interpretare il mercato che sia più che un commercio di cose, la genialità di ascoltare e condividere il significato delle cose, cioè la loro vocazione ad essere dono.