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“Ma la gioia viene al mattino”

SOUL FESTIVAL, Terrazze del Duomo, Milano – 17 marzo 2024

17 Marzo 2024

Tu mi stupisci, Milano.
Milano, città delle vetrine e città della gente che non sta in vetrina.
Tu mi stupisci, Milano: dietro le vetrine, dietro i luoghi comuni, le frasi fatte, perché là c’è la gente.
La gente delle meraviglie. Non le sagome senza spessore alle quali è facile affibbiare etichette; non i manichini senza cuore e senza cervello, utili solo per esibire quello che si può vendere e quello che si può comprare.
Tu mi sorprendi, Milano, gente delle meraviglie, gente dei poeti e degli innamorati:

El purtava i scarp de tennis, el parlava de per lü
Rincorreva già da tempo un bel sogno d’amore.
El purtava i scarp de tennis, el gh’aveva dü öcc de bun
L’era il prim a mena’ via, perché l’era un barbun.
El purtava i scarp de tennis, el parlava de per lü
Rincorreva già da tempo un bel sogno d’amore.

Tu mi sorprendi, Milano, per la gente delle meraviglie, le donne equilibriste tra casa e ufficio, figli da accudire e nonni da curare, cattedre universitarie e figli adolescenti, bilanci milionari e spiccioli da non sprecare. Tu mi sorprendi, Milano, per le donne delle meraviglie.

Tu mi sorprendi per la gente delle meraviglie, la gente seria che parla poco, porta la cravatta e aggiusta i danni dell’avidità e dell’idiozia.

Tu mi sorprendi, Milano del encanto, de la gente del canto y del llanto, la gente humilde, gente de alegria y soledad, gente del sueño y del samba, gente del trabajo, gente de Milano, me encanta la gente de Milano.

Milano that welcomes everybody from everywhere, looking for future, asking for hope, people of friendship and business, looking for money and looking for love. Milano of amazing people, unexpected people.

Tu mi sorprendi, Milano delle genti, Milano dell’accoglienza e città dell’impossibile residenza, Milano di tutti e città di nessuno, tu mi sorprendi.

Sorge il sole e sulle guglie del Duomo sembra risvegliarsi un mondo. Sorge il sole e come si fa a non cantare, a non pregare:
O mia bela Madunina che te brillet de lontan
Tuta d’ora e piscinina, ti te dominet Milan
Sota a ti se viv la vita, se sta mai coi man in man

Milano delle bestemmie e delle preghiere, Milano dell’invocazione e della mistica, Milano del Manzoni e di Gadda, Milano.

Noi T’imploriam! Ne’ languidi
pensier dell’infelice
scendi piacevol alito,
aura consolatrice

Per Te sollevi il povero
al ciel, ch’è suo, le ciglia,
volga i lamenti in giubilo,
pensando a cui somiglia:
cui fu donato in copia,
doni con volto amico,
con quel tacer pudico,
che accetto il don ti fa.

Spira de’ nostri bamboli
nell’ineffabil riso;
spargi la casta porpora
alle donzelle in viso;
manda alle ascose vergini
le pure gioie ascose;
consacra delle spose
il verecondo amor. 

Tempra de’ baldi giovani
il confidente ingegno;
reggi il viril proposito
ad infallibil segno;
adorna la canizie
di liete voglie sante;
brilla nel guardo errante
di chi sperando muor.

Milano, tu mi sorprendi, città dalle genti. Su di te sorge il sole come per guidare nella notte chi cerca la ragione per vivere.
Milano, tu mi sorprendi.
Voi, che siete qui, mi sorprendete. Continuate a sorprendermi domani, a Milano.